Il giornale americano torna ad attaccare Benedetto XVI. Per il quotidiano "ci fu rimozione ed esplicito ostruzionismo sui casi di violenze sessuali"
Il New York Times torna a criticare duramente papa Benedetto XVI per le vicende dei preti pedofili. In un lungo articolo intitolato ''In mezzo agli scandali della Chiesa sugli abusi, un ufficio che ha mancato di agire'', il quotidiano ricorda il periodo passato da Josef Ratzinger alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede, quando ''il Vaticano decise di agire solo dopo che i vescovi di alcune nazioni anglofone avevano espresso le loro preoccupazioni, convocando un meeting segreto per ascoltare le loro testimonianze''. Ma, contrariamente a quanto affermato dal Vaticano, il Ny Times sostiene che ''non fu dato un taglio netto alle pratiche del passato'', ma ci fu solo ''una riaffermazione delle antiche procedure eccelsiastiche'', visto che alla Congregazione era stata assegnata la competenza sugli abusi sessuali commessi dai preti gia' nel 1922. ''Per due decenni in cui e' stato in carica in quell'ufficio, il futuro papa non ha mai esercitato questo potere, evitando di agire e rovinando la credibilita' della Chiesa negli Stati Uniti, in Australia, in Irlanda e ovunque''.
Secondo il Ny Times, ''il futuro papa, ora e' chiaro, faceva parte di una cultura della non responsabilita', del diniego, degli ostacoli legali e dell'ostruzionismo. Piu' di ogni altro ufficiale del Vaticano, a parte papa Giovanni Paolo II, era il cardinal Ratzinger che avrebbe dovuto prendere delle decisioni negli anni novanta per prevenire lo scandalo che si e' riprodotto come una metastasi paese dopo paese, crescendo di proporzioni fino al punto da minacciare ora il suo stesso pontificato''.
Secondo il Ny Times, ''il futuro papa, ora e' chiaro, faceva parte di una cultura della non responsabilita', del diniego, degli ostacoli legali e dell'ostruzionismo. Piu' di ogni altro ufficiale del Vaticano, a parte papa Giovanni Paolo II, era il cardinal Ratzinger che avrebbe dovuto prendere delle decisioni negli anni novanta per prevenire lo scandalo che si e' riprodotto come una metastasi paese dopo paese, crescendo di proporzioni fino al punto da minacciare ora il suo stesso pontificato''.