Gli studenti coranici attaccano la sede di un’organizzazione non governativa statunitense a Kunduz. Dieci morti tra il personale civile e decine di feriti. I Talebani: “Benvenuto Generale Petraeus”. Nell’est del Paese muore un altro soldato della Nato
E' di dieci morti, fra cui un cittadino tedesco e un filippino, e una trentina di feriti il bilancio dell'attacco sferrato la notte scorsa da un commando di sei talebani, fra cui alcuni kamikaze, alla sede della ong statunitense Development Alternatives Inc (Dai) operante a Kunduz City, capoluogo della omonima provincia settentrionale afghana.
Il capo della polizia provinciale, Abdul Razaq Yaqoubi, ha detto ai media che tutti e sei i membri del commando sono morti dopo uno scontro a fuoco durato oltre quattro ore.
L'alto ufficiale ha precisato che un kamikaze si è fatto esplodere davanti alla sede della ong Dai, utilizzata dall'organizzazione UsAid per le opere di ricostruzione post-conflitto, permettendo agli altri attaccanti di penetrare nell'edificio, dove vi è stata una seconda esplosione causata da un secondo attentatore suicida.
Da parte sua il governatore di Kunduz, Muhammad Omar, ha detto che i guerriglieri entrati nell'edificio avevano armi automatiche, bombe e mitragliatrici, che hanno permesso loro di organizzare una tenace resistenza.
Le altre vittime sono un agente di polizia afghano, due dipendenti (un tedesco ed un filippino) della ong ed una quarta persona di cui non si hanno particolari.
L'attacco è stato rivendicato dai talebani ed il loro portavoce, Zabihullah Mujahid, ha precisato che "sei nostri militanti armati hanno ucciso le 52 persone che si trovavano all'interno dell'edificio". Nelle loro rivendicazioni i talebani sono soliti fornire bilanci di vittime che non corrispondono alla realtà.
Mujahid ha anche detto che "questo è il nostro benvenuto al generale David Petraeus", nuovo comandante della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf).
In un comunicato sull'accaduto, l'Isaf ha sostenuto che con questo gesto i talebani hanno mostrato "la loro intenzione di impedire ogni progresso e evidenziato che il loro vero obiettivo è di fare i propri interessi più che quelli del popolo dell'Afghanistan".
Intanto un soldato delle forze internazionali è stato ucciso in un attacco ribelle nell'est dell'Afghanistan. Il soldato, la cui nazionalità non è stata precisata, è stato ucciso "al termine di un attacco dei ribelli", ha indicato la forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), la missione sotto comando Nato in Afganistan.
Sono complessivamente 324 i soldati morti nel quadro delle operazioni militari in Afghanistan da inizio anno, secondo un bilancio stilato in base ai dati del sito indipendente icasualties.org. Nel 2009 aveva perso la vita 520 militari.
Il capo della polizia provinciale, Abdul Razaq Yaqoubi, ha detto ai media che tutti e sei i membri del commando sono morti dopo uno scontro a fuoco durato oltre quattro ore.
L'alto ufficiale ha precisato che un kamikaze si è fatto esplodere davanti alla sede della ong Dai, utilizzata dall'organizzazione UsAid per le opere di ricostruzione post-conflitto, permettendo agli altri attaccanti di penetrare nell'edificio, dove vi è stata una seconda esplosione causata da un secondo attentatore suicida.
Da parte sua il governatore di Kunduz, Muhammad Omar, ha detto che i guerriglieri entrati nell'edificio avevano armi automatiche, bombe e mitragliatrici, che hanno permesso loro di organizzare una tenace resistenza.
Le altre vittime sono un agente di polizia afghano, due dipendenti (un tedesco ed un filippino) della ong ed una quarta persona di cui non si hanno particolari.
L'attacco è stato rivendicato dai talebani ed il loro portavoce, Zabihullah Mujahid, ha precisato che "sei nostri militanti armati hanno ucciso le 52 persone che si trovavano all'interno dell'edificio". Nelle loro rivendicazioni i talebani sono soliti fornire bilanci di vittime che non corrispondono alla realtà.
Mujahid ha anche detto che "questo è il nostro benvenuto al generale David Petraeus", nuovo comandante della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf).
In un comunicato sull'accaduto, l'Isaf ha sostenuto che con questo gesto i talebani hanno mostrato "la loro intenzione di impedire ogni progresso e evidenziato che il loro vero obiettivo è di fare i propri interessi più che quelli del popolo dell'Afghanistan".
Intanto un soldato delle forze internazionali è stato ucciso in un attacco ribelle nell'est dell'Afghanistan. Il soldato, la cui nazionalità non è stata precisata, è stato ucciso "al termine di un attacco dei ribelli", ha indicato la forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), la missione sotto comando Nato in Afganistan.
Sono complessivamente 324 i soldati morti nel quadro delle operazioni militari in Afghanistan da inizio anno, secondo un bilancio stilato in base ai dati del sito indipendente icasualties.org. Nel 2009 aveva perso la vita 520 militari.