Obama sapeva tutto mentre stringeva la mano a Medvedev

Mondo
ap_obama_medvedev

Il presidente Usa era a conoscenza dell’operazione antispionaggio mentre giovedì scorso incontrava il presidente russo. Intanto Mosca si preoccupa di ricucire i rapporti con Washington, dopo i tentativi di minimizzare la vicenda. GUARDA LA FOTOGALLERY


GURADA LE FOTO SU FACEBOOK DELLA SPIA RUSSA ANNA CHAPMAN

Come scrive oggi il New York Times, le dieci presunte spie russe arrestate negli Stati Uniti avevano ricevuto un eccellente addestramento, disponevano di equipaggiamenti sofisticati, avevano una profonda conoscenza della cultura e della società americana e si erano costruiti meticolosamente una doppia vita per coprire le loro vere identità. Avevano insomma tutto ciò che serviva loro per essere delle vere spie di alto livello, ad eccezione di una cosa, forse la più importante: le informazioni top secret da inviare a Mosca.

Secondo i documenti raccolti dall'Fbi, la missione delle presunte spie era quella di cercare e costruire contatti in alcuni circoli politicamente influenti. In pratica, scrive il New York Times, dovevano raccogliere informazioni e voci dagli ambienti politici Usa, un' attività che può essere svolta con più efficienza navigando in Internet. E come precisano funzionari Usa, nessuna delle persone coinvolte nel caso rischia l'incriminazione per spionaggio perché mai in questi anni sono stati sorpresi mentre trasmettevano informazioni classificate a Mosca.

Mosca sembra più preoccupata dalla possibile compromissione dei rapporti con Washington che della sorte dei suoi cittadini in manette negli Usa. Il ministero degli Esteri russo ha detto oggi che l'arresto da parte degli americani di alcune presunte sue spie non avrà un impatto negativo sulle relazioni tra Russia e Stati Uniti. "Ci aspettiamo che l'incidente che ha comportato l'arresto negli Stati Uniti di un gruppo di persone sospettate di spionaggio non inciderà negativamente sulle relazioni tra Russia e Usa".

Intanto viene alla luce un evento curioso. Obama era sicuramente al corrente della vicenda quando giovedì ha portato il suo ospite, il presidente russo Medvedev, a mangiare hamburger e patatine fritte in una tavola calda della Virginia proprio per sottolineare il calore del rapporto personale tra i due leader. Intanto l'Fbi preparava il blitz contro le dieci talpe russe che per anni si erano infiltrate nel cuore dell'America, tra le villette di New York e i professori di Harvard. Nel colloquio tra Obama e Medvedev la vicenda dello spionaggio non era comunque mai stata menzionata.

Alcune fonti della Casa Bianca hanno fatto sapere che il presidente Obama non era contento del tempismo degli arresti (dopo anni di indagini) così a ridosso del suo benvenuto a Medvedev. Ma l'Fbi ha fatto pressioni sottolineando che una delle spie sorvegliate stava per fuggire ed occorreva quindi agire rapidamente.

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]