G20: "Per riformare la finanza, serve concretezza"

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I problemi economici al centro del vertice di Toronto. La bozza del comunicato finale rileva l'impegno dei Paesi più industrializzati a fare di più. La Merkel: "Deficit dimezzato entro il 2013". Quasi 500 arresti dopo gli scontri tra black block e polizia

Scontri black block-polizia a Toronto: FOTO - VIDEO

I problemi economici hanno costituito la priorità dei lavori del G20 di Toronto, che in contemporanea viveva momenti di forte tensione per gli scontri tra i black block e le forze dell'ordine. La bozza del comunicato finale ha infatti reso noto che i leader dei 20 Paesi più industrializzati sono stati concordi nel rilevare la necessità d'una maggiore concretezza, per riformare la finanza. Se, da una parte, essi hanno riconosciuto che stanno "costruendo un sistema finanziario più resistente in grado di rispondere ai bisogni delle nostre economie, ridurre il danno morale, limitare l'insorgere del rischio e sostenere una crescita economica forte e stabile", dall'altra hanno espliciatmente ammesso: "Tuttavia bisogna fare di più. Ci impegniamo quindi ad agire di concerto per riformare il settore finanziario".

Al riguardo i leader del G20 hanno presentato un programma di riforma, basato su quattro pilastri: un vigoroso quadro normativo; il potenziamento dell'infrastruttura del mercato finanziario, della risoluzione e delle istituzioni sistemiche; la valutazione internazionale trasparente; il processo di revisione paritetica. Sulla questione la bozza afferma: "Sono stati compiuti progressi significativi su riforme, che innalzeranno materialmente il grado di elasticità dei nostri sistemi bancari. Quando queste saranno completamente attuate, l'importo dei capitali sarà significativamente più alto e qualitativamente migliore. Ciò consentirà alle banche di resistere - senza un eccessivo sostegno pubblico - agli stress assimilabili alla recente crisi finanziaria. Siamo a favore della conclusione di un accordo - in occasione del Vertice di Seoul - sul nuovo quadro in materia di capitali". Nella bozza si legge ancora: "Tutti i membri adotteranno i nuovi standard: questi ultimi saranno introdotti gradualmente secondo un calendario coerente con una ripresa ininterrotta e in grado di arginare le perturbazioni del mercato; l'obiettivo è quello di attuare tale nuovo quadro normativo entro la fine del 2012, con l'orizzonte di transizione che emergerà dalla valutazione d'impatto economico elaborata dal Forum per la Stabilità finanziaria (FSB) e dal Comitato di Basilea. Le disposizioni transitorie terranno conto dei diversi punti di partenza e delle circostanze nazionali; le variazioni iniziali sui nuovi standard si ridurranno man mano che i Paesi si conformeranno al nuovo quadro di riferimento globale. Ribadiamo nuovamente l'importanza di pervenire a un unico pacchetto di norme contabili mondiali di alta qualità e di applicare le norme dell'FSB ai fini di un'equa compensazione".

In mattinata la Merkel aveva inoltre reso noto che nel comunicato finale del G20 sarà indicato l'impegno del'economie avanzate a dimezzare, entro il 2013, i propri deficit. Ma non mancano i punti di disaccordo, che rischiano di far naufragare il vertice di Toronto. Sembra, fra le altre cose, che nel documento finale non si farà riferimento alcuno all'ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie. La proposta di valutare a livello globale un'imposizione del genere è stata messa sul tavolo del G20 dalla Ue ed è particolarmente sostenuta proprio dallam Merkel, che vorrebbe mettere a punto una tassazione sulle transazioni finanziarie anche solo a livello europeo. Diversa, invece, la posizione dell'Italia, col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha definito nei giorni scorsi questa ipotesi "ridicola".

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