Marea nera, dalla Bp 20 milioni per i risarcimenti

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Louisiana National Guard use dump trucks to dam off part of the marsh on Elmer's Island in Grand Isle, La., Monday, May 10, 2010. Oil giant BP PLC's oil rig exploded April 20, in the Gulf of Mexico killing 11 workers. It sank two days later, and oil is still pouring into the gulf.  (AP Photo/Alex Brandon)

Nel primo discorso dallo Studio Ovale Obama ha chiesto alla nazione di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Lo ha fatto, evocando lo spirito con cui gli americani affrontarono la seconda guerra mondiale

MAREA NERA: L'ALBUM FOTOGRAFICO

E' durato circa 18 minuti il primo discorso presidenziale dall'Oval Office, per il quale Barack Obama, a sottolineare la personale preoccupazione, ha scelto l'argomento del disastro eco-ambientale nel Golfo del Messico. Il numero uno della Casa Bianca ha parlato con toni battaglieri, definendo la marea nera "un'epidemia", i cui effetti "dureranno mesi e perfino anni". Paragonando la crisi del Golfo alle altre sfide che ha di fronte l'America, come la recessione e la guerra contro al Qaeda, Obama ha promesso che l'America "combatterà questa perdita con tutto quello che abbiamo a disposizione e per tutto il tempo necessario".

Il capo di Stato è poi tornato a puntare il dito contro Bp, riaffermando con decisione che la compagnia petrolifera "pagherà per il danno provocato". Con un tocco di ottimismo il presidente ha, quindi, assicurato che presto Bp sarà in grado di catturare il 90% della perdita. Ma sarà un tampone a fronte di un problema più vasto, risolubile solo con "regole migliori e migliori standard". Al riguardo Obama ha dichiarato che per evitare un bis della marea nera non c'è che una strada: la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e dal petrolio in una col ricorso a fonti alternative di energia.

"Il futuro dell'energia pulita è adesso", ha detto Obama, esortando Capitol Hill a sbloccare la legge sull'energia da mesi ferma al Senato: "Le conseguenze dell'inazione sono davanti ai nostri occhi. Ogni giorno mandiamo quasi un miliardo di dollari della nostra ricchezza in Paesi stranieri, per comprare petrolio. E oggi, purtroppo, guardiamo al Golfo del Messico e vediamo una regione minacciata nel suo sistema di vita da una minacciosa nuvola di petrolio".

Insistendo sul tema dell'energia pulita, il numero uno della Casa Bianca ha affermato che "questo è il momento per questa generazione di imbarcarsi in una missione nazionale per liberare le forze dell'innovazione americana e riprendere il controllo del nostro destino". Nel lanciare quest'appello, Obama ha evocato lo spirito che ha spinto l'America "a produrre abbastanza aerei e carri armati durante la seconda guerra mondiale" e a "mettere le redini alla tecnologia per portare in modo sicuro l'uomo sulla Luna".

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