La nave irlandese: "Non ci fermiamo, andiamo a Gaza"

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Alcuni palestinesi a Malpensa hanno atteso il rientro degli attivisti arrestati da Israele
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Lo ha dichiarato la cofondatrice del Free Gaza Movement smentendo la notizia di uno stop dell'imbarcazione per problemi tecnici. Ahmadinejad torna a minacciare: "Ogni nuovo attacco spinge Israele verso la sua distruzione”. VIDEO E FOTO

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Gaza, attacco alla flotta pacifista. I VIDEO

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Il cargo irlandese "Rachel Corrie" non ha rinunciato alla sua missione e conta di trovarsi a largo di Gaza questo fine  settimana. Lo ha dichiarato Greta Berlin, co-fondatrice del Free Gaza Movement, smentendo la notizia che la nave sarebbe invece tornata in Irlanda. Il cargo è "ancora in navigazione e ci troviamo a 170 miglia marine  dalla Striscia di Gaza, dove contiamo di arrivare domani mattina". E'  quanto ha annunciato l'attivista irlandese Jeanie Graham, in collegamento telefonico con la tv araba “al-Jazeera”, riferendosi a una delle navi della Flottiglia di pace. "A bordo ci sono 19 persone - ha spiegato - siamo decisi ad andare a Gaza e quando arriveremo a 120  miglia dalla costa diminuiremo la velocità di crociera". A bordo dell'imbarcazione ci sono cinque cittadini irlandesi, sei malesi, sei filippini un britannico e un cubano. "Non abbiamo avuto ancora contatti con gli israeliani e al momento siamo tranquilli perché speriamo - ha concluso - che capiscano che la nostra è una  nave che trasporta solo aiuti umanitari e non vogliamo la violenza, ma solo viaggiare in pace".

Stop all'embargo per la Striscia di Gaza: sono tante intanto le voci che ieri sono tornare a chiedere la fine del blocco imposto da Israele. Prima fra tutte quella del Vaticano, tramite l'arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio Onu di Ginevra, che ha anche sollecitato un'inchiesta sul blitz contro la nave turca con a bordo attivisti filo-palestinesi. Israele starebbe esplorando un cambio di politica nella Striscia di Gaza, ha detto una fonte del governo israeliano al Wall Street Journal.

Ma dall’Iran tornano a farsi sentire le minacce. "Ogni altra aggressione spingerà ulteriormente il regime sionista verso la distruzione", ha dichiarato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad parlando a una grande folla radunata davanti al mausoleo dell'ayatollah Ruhollah Khomeini a Teheran, in occasione dell'anniversario della morte del  fondatore della Repubblica Islamica. Nel corso del suo intervento Ahmadinejad è tornato sul blitz  dei commando israeliani al convoglio della 'Freedom Flotilla' diretta a Gaza con aiuti umanitari. "Il regime sionista - ha dichiarato il  presidente citato dal sito web della tv di Stato 'Irib' - ha bloccato la 'Freedom Flotilla', ma presto saranno organizzati migliaia di nuovi convogli diretti a Gaza che porteranno libertà alla nazione  palestinese, dopo aver annientato i sionisti". Il presidente ha concluso sottolineando come "l'attuale  posizione del governo Usa nei confronti del regime (israeliano, ndr.)" è un ulteriore elemento che "metterà a repentaglio" lo Stato ebraico.

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