Marea nera, Obama: “E’ la nostra priorità”

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Non si ferma la fuoriuscita di petrolio nel mare a largo della Louisiana. Obama annuncia misure severissime: “Porteremo i responsabili in tribunale”. La Bp si prepara a fare l'ennesimo tentativo per bloccare la falla

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"Fermare la marea nera è la priorità numero uno": lo dice il presidente Barack Obama nel discorso alla Carnegie Mellon di Pittsburgh. "Ci sono rischi nelle trivellazioni a sei km sotto la superficie della Terra, rischi destinati a crescere più diventa difficile l'estrazione del greggio", ha detto Obama secondo cui "le trivellazioni offshore sono solo una parte della strategia energetica della nazione. Ma possono andare avanti solo se sono sicure".

Intanto proseguono gli sforzi di BP per contenere la perdita di petrolio dal pozzo aperto nel Golfo del Messico, mentre le azioni della compagnia hanno segnato oggi un nuovo calo e il governo Usa ha aperto inchieste penali e civili sul disastro. Dopo il fallimento di "top kill", l'operazione tesa a chiudere la falla, Bp ha scelto un nuovo piano rischioso per risucchiare una parte del petrolio che sgorga dal fondo marino; robot sottomarini dovrebbero tagliare quel che resta della condotta che portava in superficie il greggio e poi calare una cupola di contenimento sopra la restante testa del pozzo.

L'Fbi e altre agenzie federali stanno indagando sulla falla e "se troveremo prove di condotta illegale, metteremo in atto la nostra risposta", ha detto ieri il ministro della Giustizia Usa, Eric Holder, dopo in incontro con i procuratori statali e federali a New Orleans. BP ha promesso di collaborare con gli investigatori. La falla si è aperta in aprile, provocando un disastro ecologico ed economico lungo le coste Usa del Golfo.

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