La marina israeliana ha attaccato alcune navi che cercavano di forzare il blocco imposto attorno a Gaza per portare aiuti umanitari. Una decina i morti. L’Onu: "Siamo sconvolti". Convocato d'urgenza il Consiglio di sicurezza. TUTTE LE FOTO E I VIDEO
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L'attacco - E' finito in un bagno di sangue, con almeno una decina di morti, l'assalto condotto stanotte dalle forze israeliane contro la flottiglia multinazionale di attivisti filo-palestinesi in navigazione verso la Striscia di Gaza. L'azione, ripetutamente minacciata da Israele nel caso in cui gli attivisti avessero cercato di forzare il blocco imposto attorno alla Striscia fin dall'avvento al potere degli islamico radicali di Hamas, nel 2007 – è avvenuta di notte in acque internazionali, a qualche decina di miglia dalla costa. L'epicentro degli scontri - che hanno provocato un'immediata crisi diplomatica fra Israele e Turchia, in prima fila nel sostegno alla flottiglia - è stata la nave di una ong turca che guidava la spedizione: promossa dal movimento 'Free Gaza' con la partecipazione di circa 700 persone (tra cui almeno cinque attivisti italiani) e l'intenzione dichiarata di portare un carico di aiuti a Gaza sfidando il blocco.
La ricostruzione - Secondo le ricostruzioni dell'episodio, ancora frammentarie, i commando israeliani hanno aperto a un certo punto il fuoco facendo un numero di morti compreso fra 10 e venti, a seconda delle fonti, oltre a numerosi feriti. Stando a un portavoce militare dello Stato ebraico, a innescare il caos sarebbe stato il tentativo di alcuni attivisti di resistere all'abbordaggio con bastoni, coltelli e almeno un'arma da fuoco, sottratta - pare - a un soldato. Fra i militari si contano quattro feriti, ha aggiunto il portavoce, accusando i promotori della flottiglia di aver organizzato una "provocazione violenta". Alla fine le navi sono passate sotto il controllo israeliano e sono attualmente scortate verso il porto di Ashdod (sud di Israele), chiuso ai media. Nessuna conseguenza è segnalata per gli attivisti italiani.
Il comandante della marina militare israeliana, ammiraglio Eliezer Marom, ha affermato che gli scontri mortali si sono verificati solo su una delle sei navi, la Marmara, battente bandiera turca con a bordo circa 600 attivisti.
Le reazioni - In una nota la Casa Bianca ha espresso profondo rammarico per la perdita di vita umane. Benyamin Netanyahu, dopo averlo confermato in mattinata, ha cancellato il viaggio a Washington previsto per domani, nel corso del quale avrebbe dovuto incontrarsi con Barack Obama. In giornata si è svolta una telefonata tra il presidente americano e il premier israeliano, nel corso del quale la Casa Bianca ha espresso l'importanza di conoscere tutti i fatti e le circostanze intorno ai tragici eventi di stamattina appena possibile",
Israele - Israele ha intanto elevato il livello di allerta sul fronte nord (con il Libano) e su quello sud (con la Striscia di Gaza). Ma a ribollire è pure il fronte interno degli arabo-israeliani: un leader radicale di questi, lo sceicco Saleh, dirigente del Movimento Islamico in Galilea, partecipava alla spedizione e risulta essere stato ferito.
Abu Mazen - Dalla Cisgiordania, il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), ha denunciato l'accaduto come "un massacro", dichiarando tre giorni di lutto nazionale. Da Gaza, invece, i dirigenti di Hamas hanno parlato di "crimine" commesso da Israele, preannunciando reazioni e chiedendo risposte internazionali. Un esponente islamico, Ahmed Yusef, ha invocato "un'intifada" di popolo dinanzi alle ambasciate d'Israele nel mondo.
Caos in Turchia - La tensione, del resto, è già salita alle stelle con la Turchia, dove sono in corso manifestazioni di piazza anti-israeliane. Il Paese - già alleato strategico di Israele, ma da mesi in grave crisi di rapporti con lo Stato ebraico - aveva chiesto alla vigilia al governo di Gerusalemme di lasciar passare la flottiglia. L'epilogo ha indotto ora Ankara a prefigurare "conseguenze irreparabili" nelle relazioni bilaterali: tanto più gravi se sarà confermata la notizia secondo cui almeno 9 vittime sono turche.
In seguito all'attacco di oggi, la Turchia ha richiamato il proprio ambasciatore in Israele.
Atene attiva l'unità di crisi - Intanto, il Ministero degli Esteri greco ha attivato l'Unità di crisi in seguito all'assalto israeliano contro la 'Flottiglia per Gaza', della quale facevano parte due unità battenti bandiera ellenica, il cargo 'Liberta' del Mediterraneo' e la passeggeri 'Sfendoni', a bordo delle quali si trovavano cittadini greci e palestinesi.
Atene ha indicato di non avere finora notizie ufficiali su quanto accaduto e sulla sorte dei propri concittadini. Secondo attivisti greci a bordo delle unità, citati dalla radio Skai, gli israeliani avrebbero dato l'arrembaggio con elicotteri e gommoni ed avrebbero fatto uso di "proiettili veri".
Italiani a bordo - Ci sono anche alcuni italiani, almeno cinque, fra gli attivisti della flottiglia che stamani cercava di recarsi a Gaza e che è stata bloccata dalle forze israeliane. E' quanto riferisce la Farnesina interpellata sulla vicenda.
Le fonti del ministero degli Esteri italiano riferiscono anche che non risultano italiani coinvolti nella sparatoria che ha provocato morti e feriti. L'ambasciata italiana in Israele ha comunque inviato alcuni funzionari ad Haifa, dove la flottiglia verrà scortata dalle forze israeliane, per verificare la situazione sul posto.
Ue e Onu chiedono l'apertura di un'inchiesta - L'Unione europea chiede alle autorità israeliane di aprire un'inchiesta sull'attacco alle navi che trasportavano aiuti umanitari a Gaza. Lo ha detto un portavoce del ministro degli esteri della Ue, Catherine Ashton, sottolineando inoltre come Israele deve garantire il libero flusso di aiuti umanitari diretti alla Striscia di Gaza. E subito dopo anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha chiesto un'indagine completa e ha espresso shock per l'attacco israeliano a un convoglio di aiuti umanitari destinati a Gaza, con l'uccisione di almeno 10 persone. Il Consiglio di Sicurezza si riunira' oggi in serata sulla tragedia della flottiglia filopalestinese attaccata dagli israeliani.
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L'attacco - E' finito in un bagno di sangue, con almeno una decina di morti, l'assalto condotto stanotte dalle forze israeliane contro la flottiglia multinazionale di attivisti filo-palestinesi in navigazione verso la Striscia di Gaza. L'azione, ripetutamente minacciata da Israele nel caso in cui gli attivisti avessero cercato di forzare il blocco imposto attorno alla Striscia fin dall'avvento al potere degli islamico radicali di Hamas, nel 2007 – è avvenuta di notte in acque internazionali, a qualche decina di miglia dalla costa. L'epicentro degli scontri - che hanno provocato un'immediata crisi diplomatica fra Israele e Turchia, in prima fila nel sostegno alla flottiglia - è stata la nave di una ong turca che guidava la spedizione: promossa dal movimento 'Free Gaza' con la partecipazione di circa 700 persone (tra cui almeno cinque attivisti italiani) e l'intenzione dichiarata di portare un carico di aiuti a Gaza sfidando il blocco.
La ricostruzione - Secondo le ricostruzioni dell'episodio, ancora frammentarie, i commando israeliani hanno aperto a un certo punto il fuoco facendo un numero di morti compreso fra 10 e venti, a seconda delle fonti, oltre a numerosi feriti. Stando a un portavoce militare dello Stato ebraico, a innescare il caos sarebbe stato il tentativo di alcuni attivisti di resistere all'abbordaggio con bastoni, coltelli e almeno un'arma da fuoco, sottratta - pare - a un soldato. Fra i militari si contano quattro feriti, ha aggiunto il portavoce, accusando i promotori della flottiglia di aver organizzato una "provocazione violenta". Alla fine le navi sono passate sotto il controllo israeliano e sono attualmente scortate verso il porto di Ashdod (sud di Israele), chiuso ai media. Nessuna conseguenza è segnalata per gli attivisti italiani.
Il comandante della marina militare israeliana, ammiraglio Eliezer Marom, ha affermato che gli scontri mortali si sono verificati solo su una delle sei navi, la Marmara, battente bandiera turca con a bordo circa 600 attivisti.
Le reazioni - In una nota la Casa Bianca ha espresso profondo rammarico per la perdita di vita umane. Benyamin Netanyahu, dopo averlo confermato in mattinata, ha cancellato il viaggio a Washington previsto per domani, nel corso del quale avrebbe dovuto incontrarsi con Barack Obama. In giornata si è svolta una telefonata tra il presidente americano e il premier israeliano, nel corso del quale la Casa Bianca ha espresso l'importanza di conoscere tutti i fatti e le circostanze intorno ai tragici eventi di stamattina appena possibile",
Israele - Israele ha intanto elevato il livello di allerta sul fronte nord (con il Libano) e su quello sud (con la Striscia di Gaza). Ma a ribollire è pure il fronte interno degli arabo-israeliani: un leader radicale di questi, lo sceicco Saleh, dirigente del Movimento Islamico in Galilea, partecipava alla spedizione e risulta essere stato ferito.
Abu Mazen - Dalla Cisgiordania, il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), ha denunciato l'accaduto come "un massacro", dichiarando tre giorni di lutto nazionale. Da Gaza, invece, i dirigenti di Hamas hanno parlato di "crimine" commesso da Israele, preannunciando reazioni e chiedendo risposte internazionali. Un esponente islamico, Ahmed Yusef, ha invocato "un'intifada" di popolo dinanzi alle ambasciate d'Israele nel mondo.
Caos in Turchia - La tensione, del resto, è già salita alle stelle con la Turchia, dove sono in corso manifestazioni di piazza anti-israeliane. Il Paese - già alleato strategico di Israele, ma da mesi in grave crisi di rapporti con lo Stato ebraico - aveva chiesto alla vigilia al governo di Gerusalemme di lasciar passare la flottiglia. L'epilogo ha indotto ora Ankara a prefigurare "conseguenze irreparabili" nelle relazioni bilaterali: tanto più gravi se sarà confermata la notizia secondo cui almeno 9 vittime sono turche.
In seguito all'attacco di oggi, la Turchia ha richiamato il proprio ambasciatore in Israele.
Atene attiva l'unità di crisi - Intanto, il Ministero degli Esteri greco ha attivato l'Unità di crisi in seguito all'assalto israeliano contro la 'Flottiglia per Gaza', della quale facevano parte due unità battenti bandiera ellenica, il cargo 'Liberta' del Mediterraneo' e la passeggeri 'Sfendoni', a bordo delle quali si trovavano cittadini greci e palestinesi.
Atene ha indicato di non avere finora notizie ufficiali su quanto accaduto e sulla sorte dei propri concittadini. Secondo attivisti greci a bordo delle unità, citati dalla radio Skai, gli israeliani avrebbero dato l'arrembaggio con elicotteri e gommoni ed avrebbero fatto uso di "proiettili veri".
Italiani a bordo - Ci sono anche alcuni italiani, almeno cinque, fra gli attivisti della flottiglia che stamani cercava di recarsi a Gaza e che è stata bloccata dalle forze israeliane. E' quanto riferisce la Farnesina interpellata sulla vicenda.
Le fonti del ministero degli Esteri italiano riferiscono anche che non risultano italiani coinvolti nella sparatoria che ha provocato morti e feriti. L'ambasciata italiana in Israele ha comunque inviato alcuni funzionari ad Haifa, dove la flottiglia verrà scortata dalle forze israeliane, per verificare la situazione sul posto.
Ue e Onu chiedono l'apertura di un'inchiesta - L'Unione europea chiede alle autorità israeliane di aprire un'inchiesta sull'attacco alle navi che trasportavano aiuti umanitari a Gaza. Lo ha detto un portavoce del ministro degli esteri della Ue, Catherine Ashton, sottolineando inoltre come Israele deve garantire il libero flusso di aiuti umanitari diretti alla Striscia di Gaza. E subito dopo anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha chiesto un'indagine completa e ha espresso shock per l'attacco israeliano a un convoglio di aiuti umanitari destinati a Gaza, con l'uccisione di almeno 10 persone. Il Consiglio di Sicurezza si riunira' oggi in serata sulla tragedia della flottiglia filopalestinese attaccata dagli israeliani.
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