Marea Nera, Obama: "La responsabilità ultima è mia"

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Il presidente statunitense su una spiaggia in Louisiana, raccoglie del catrame
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Il presidente Usa in Louisina cita Truman e si assume le responsabilità delle consenguenze del disastro ambientale. Intanto però la sua popolarità cala: “Solo il 16% degli elettori approva la gestione della crisi"

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"Sono il presidente, la responsabilità ultima di questa crisi è la mia". Così il presidente Usa Barack Obama in Louisiana parlando della marea nera. "Mi prendo l'ultima responsabilità di questa crisi - ha detto - sono il presidente è il compito spetta a me". Obama ha usato per questa ultima frase un'espressione gia utilizzata da altri presidenti Usa come Truman: "Buck stops with me".

Barack Obama è arrivato in serata per la seconda volta in meno di un mese in Louisiana per verificare l'andamento delle operazioni per bloccare la falla e arginare la marea nera. Appena atterrato conl'Air Force One in Lousiana è andato a ispezionare di persona le barriere anti-greggio sulla spiaggia di Port Fourchon, il crocevia dell'industria petrolifera del Golfo del Messico. "Ovviamente la preoccupazione è che fino a quando la perdita non sarà fermata continueremo ad avere problemi", ha detto il presidente americano raccogliendo delle palle di catrame sulla sabbia".

Poi di fronte ai giornalisti tenta di rassicurare gli americani: "Dobbiamo agire immediatamente, senza ulteriori  ritardi. Siamo concentrati su questo, dobbiamo  rispondere in maniera adeguata".
     
Obama ha quindi sottolineato che ancora "non sappiamo bene quali saranno i risultati della procedura "top kill": se funzionerà sarà una buona notizia, se no una squadra composta dai massimi scienziati del mondo guidati dal ministro dell'Energia sta esplorando ogni  possibile piano di contingenza. Continueremo a dispiegare tutti i  nostri sforzi" per arginare "la perdita più grande della storia americana".

Ci vorranno comunque altre 48 ore per sapere se l'operazione Top Kill per chiudere la falla nel pozzo petrolifero nel Golfo del Messico avrà avuto successo. Lo ha riferito il numero uno della Bp, Tony Hayward, il quale ha assicurato che l'operazione "sta andando abbastanza bene". Per l'ammiraglio della Guardia Costiera, Thad Allen, saranno cruciali le prossime 12-18 ore. Dopo una sospensione di 16 ore perché i risultati non apparivano sufficienti, l'operazione Top kill è ripresa nella notte. Nel pozzo sono stati immessi gomma e altri materiali e altro fango sarà pompato nel corso della giornata.

Hayward ha ammesso per la prima volta la gravità dell'incidente: "Questa è chiaramente una catastrofe ambientale, non c'è un altro modo per definirla", ha dichiarato in un'intervista alla Cnn, dopo che aveva sempre minimizzato l'impatto dell'incidente.

Il gruppo Bp ha aggiornato a 930 milioni di dollari, oltre 750 milioni di euro, il costo che ha dovuto sopportare per la marea nera fuoriuscita dopo l'affondamento della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon.

Nei giorni scorsi il presidente americano ha annunciato una moratoria di sei mesi sulle trivellazioni offshore in acque profonde, la sospensione delle attività di 33 pozzi di esplorazione attualmente in corso nel Golfo del Messico e ha ribadito che la Bp pagherà fino all'ultimo centesimo. Ma intanto da un sondaggio Zogby emerge che solo il 16% degli americani approva come Obama sta gestendo la crisi, 13 punti in meno rispetto a due settimane fa. Di pari passo l'apprezzamento per Bp è sceso dal 25 al 15%. I numeri preannunciano un effetto Katrina (l'uragano che investì New Orleans nel 2005 e danneggio la popolarità di George W. Bush) anche per l'attuale inquilino della Casa Bianca.

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