Intercettazioni, preoccupazione dagli Usa: "Sono essenziali"
MondoSecondo il dipartimento di giustizia Usa "Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di fare il loro lavoro". Anche le redazioni di Mediaset aderiscono alla protesta. SKY Italia annuncia iniziative a livello europeo
Per l'Amministrazione Obama le intercettazioni telefoniche sono uno "strumento essenziale delle indagini" che non va indebolito. "Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l'ottimo lavoro fatto finora", ha affermato il sottosegretario del Dipartimento Penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata, Lanny Breuer, commentando il disegno di legge in discussione al Senato. Nel corso di un incontro con la stampa all'ambasciata americana a Roma, Bleuer ha ricordato l'"ottimo livello di cooperazione" con la giustizia italiana.
Breuer, in Italia per la commemorazione di magistrati uccisi dalla mafia, ha sottolineato di non voler interferire con la politica interna italiana, ma ha aggiunto che gli Stati Uniti sono preoccupati di un indebolimento dei poteri dei magistrati. "Quello che voglio dire è che l'attuale legislazione [sulle intercettazioni] ha dato ottimi risultati. La magistratura, nella sua attività con il sistema attuale, è stata uno straordinario partner degli Stati Uniti e lo apprezziamo molto", ha aggiunto. "Non c'è nessun dubbio che le intercettazioni sono parte essenziale di queste inchieste, lo sono sempre state e continueranno ad esserlo", secondo Breuer.
A livello europeo si registra per ora un laconico "no comment sino a quando l'iter legislativo non sara' concluso e il testo finale della legge approvato". Questo è quanto affermato da un portavoce della Commissione europea al provvedimento in discussione nel Parlamento italiano sulle intercettazioni telefoniche. "Finora non abbiamo ufficialmente ricevuto nessun testo definitivo ne' nessuna protesta: sino a che l'iter legislativo e' in corso si tratta di una questione che resta a livello nazionale", ha affermato uno dei portavoce della Commissione.
Oggi intanto a Piazza Montecitorio si è svolto un sit in del cosidetto Popolo Viola, quei cittadini autoconvocatisi grazie a internet e Facebook che già nei mesi scorsi avevano dato vita al No B Day. Insieme a loro siederanno davanti al Parlamento i molti gruppi che hanno aderito alla protesta, da Valigia Blu ad Articolo 21 e Libertà e Partecipazione.
Viva preoccupazione per le conseguenze della nuova legge sulle intercettazioni è stata espressa anche da SKY Italia che annuncia l'intenzione di chiedere l'intervento di tutte le Autorità internazionali competenti, anche ricorrendo presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo. Per l'editore di SKY TG24 e SKY.it le norme “rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo”. “Il diritto a un’informazione completa è un diritto irrinunciabile per ogni cittadino, ma è anche un dovere fondamentale per ogni editore”, spiega Sky Italia.
Anche i Cdr di Tg5, News Mediaset, Sport Mediaset, Studio Aperto, Videonews hanno aderito alla proposta indicata dalla Fnsi di "organizzare una mobilitazione permanente e diffusa nel territorio che dovrà sfociare in uno sciopero nazionale dell'intera categoria qualora non vengano apportate significative e positive modifiche ai testi in discussione in Parlamento sulle intercettazioni". Per i Cdr delle testate Mediaset, "a tutti va riconosciuto il diritto innegabile alla privacy, ma i provvedimenti all'esame del Parlamento pongono ostacoli alla libertà di stampa e pertanto la nostra iniziativa è a tutela di tutti i cittadini. Un'iniziativa doverosa oggi, quella della Fnsi e dei giornalisti italiani, come del resto analogamente venne fatto quando provvedimenti simili furono proposti da una diversa maggioranza politica e da un diverso ministro".
Breuer, in Italia per la commemorazione di magistrati uccisi dalla mafia, ha sottolineato di non voler interferire con la politica interna italiana, ma ha aggiunto che gli Stati Uniti sono preoccupati di un indebolimento dei poteri dei magistrati. "Quello che voglio dire è che l'attuale legislazione [sulle intercettazioni] ha dato ottimi risultati. La magistratura, nella sua attività con il sistema attuale, è stata uno straordinario partner degli Stati Uniti e lo apprezziamo molto", ha aggiunto. "Non c'è nessun dubbio che le intercettazioni sono parte essenziale di queste inchieste, lo sono sempre state e continueranno ad esserlo", secondo Breuer.
A livello europeo si registra per ora un laconico "no comment sino a quando l'iter legislativo non sara' concluso e il testo finale della legge approvato". Questo è quanto affermato da un portavoce della Commissione europea al provvedimento in discussione nel Parlamento italiano sulle intercettazioni telefoniche. "Finora non abbiamo ufficialmente ricevuto nessun testo definitivo ne' nessuna protesta: sino a che l'iter legislativo e' in corso si tratta di una questione che resta a livello nazionale", ha affermato uno dei portavoce della Commissione.
Oggi intanto a Piazza Montecitorio si è svolto un sit in del cosidetto Popolo Viola, quei cittadini autoconvocatisi grazie a internet e Facebook che già nei mesi scorsi avevano dato vita al No B Day. Insieme a loro siederanno davanti al Parlamento i molti gruppi che hanno aderito alla protesta, da Valigia Blu ad Articolo 21 e Libertà e Partecipazione.
Viva preoccupazione per le conseguenze della nuova legge sulle intercettazioni è stata espressa anche da SKY Italia che annuncia l'intenzione di chiedere l'intervento di tutte le Autorità internazionali competenti, anche ricorrendo presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo. Per l'editore di SKY TG24 e SKY.it le norme “rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo”. “Il diritto a un’informazione completa è un diritto irrinunciabile per ogni cittadino, ma è anche un dovere fondamentale per ogni editore”, spiega Sky Italia.
Anche i Cdr di Tg5, News Mediaset, Sport Mediaset, Studio Aperto, Videonews hanno aderito alla proposta indicata dalla Fnsi di "organizzare una mobilitazione permanente e diffusa nel territorio che dovrà sfociare in uno sciopero nazionale dell'intera categoria qualora non vengano apportate significative e positive modifiche ai testi in discussione in Parlamento sulle intercettazioni". Per i Cdr delle testate Mediaset, "a tutti va riconosciuto il diritto innegabile alla privacy, ma i provvedimenti all'esame del Parlamento pongono ostacoli alla libertà di stampa e pertanto la nostra iniziativa è a tutela di tutti i cittadini. Un'iniziativa doverosa oggi, quella della Fnsi e dei giornalisti italiani, come del resto analogamente venne fatto quando provvedimenti simili furono proposti da una diversa maggioranza politica e da un diverso ministro".