Afghanistan, sventato nuovo attentato contro l’Isaf

Mondo
artificeri_afghanistan_artificeri_afghanistan_9

A pochi giorni dalla morte dei due alpini italiani è stato sfiorata una probabile nuova strage. Sulla stessa strada gli “esploratori” afghani hanno individuato un ordigno. Fermata appena in tempo una colonna dell’Isaf che viaggiava verso la base italiana


GUARDA L'ALBUM SULL'AFGHANISTAN
GUARDA LA FOTOGALLERY SUI FUNERALI DEI DUE ALPINI

A cinque giorni dalla morte di Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio, i due alpini uccisi da una bomba che ha fatto saltare in aria il Lince su cui viaggiavano, a Bala Murghab si è sfiorata un'altra strage: due ordigni improvvisati caricati con 50 kg di esplosivo sono stati scoperti e disinnescati poco prima del passaggio di un convoglio dell'Isaf diretto alla “Fob Columbus”, l'avamposto a pochi chilometri dal confine con il Turkmenistan dove militari italiani, spagnoli e americani quasi ogni giorno si scontrano con talebani e trafficanti di droga.

"La minaccia Ied (Improvised explosive devices) è costante" minimizzano dal contingente italiano ad Herat, ma che si sia corso un nuovo, serio, pericolo, ne sono tutti ben consapevoli. Stavolta però è andata bene visto che gli esploratori dell'esercito afghano hanno fatto in tempo a fermare la colonna di mezzi dell'Isaf dopo aver intravisto dei fili elettrici spuntare da sotto il terriccio della strada - in realtà niente di più di una mulattiera - tra Herat e Bala Murghab, a 10 km dalla base avanzata. Lunedì scorso non c'erano riusciti e così a 25 km dal villaggio di Murghab il Lince con a bordo Ramadu, Pascazio, il caporalmaggiore Gianfranco Sciré e il caporale Cristina Buonacucina (entrambi due rimasti feriti), è saltato in aria.

Guarda tutti i video sull'attentato agli alpini in Afghanistan

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]