Svolta nell'inchiesta sul disastro di Smolensk, nel quale persero la vita il presidente polacco e 95 passeggeri del Tupolev 154. La commissione interstatale ha affermato la presenza d'ignoti nel cockpit ma, in ogni caso, ha escluso un atto terroristico
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Svolta nell'inchiesta sulla sciagura aerea di Smolensk, nel corso della quale persero la vita, il 10 aprile, 96 persone, tra le quali il presidente Lech Kaczynski e la moglie Maria. Com'è noto il velivolo era diretto a Katyn in Russia, dove la delegazione presidenziale avrebbe dovuto partecipare alle cerimonia commemorativa delle vittime polacche dell'eccidio staliniano del 1940.
Secondo quanti riferito da Tatiana Anodina, capo del comitato aeronautico interstatale che coordina l'inchiesta condotta con tecnici polacchi, "c'erano due persone estranee all'equipaggio nella cabina del Tupolev 154 caduto il 10 aprile scorso". La commissione interstatale ha comunque escluso che si sia trattato di un atto di terrorismo o di un guasto tecnico. L'inchiesta ha inoltre accertato che l'equipaggio del Tupolev 154 avvertì più volte, prima dell'impatto, che le condizioni del tempo rendevano impossibile l'atterraggio.
La presenza di estranei nel cockpit al momento dello schianto era già trapelata sui media polacchi, che avevano parlato della voce di una donna chiaramente registrata dalla scatola nera. Al riguardo Tatiana Anodina ha affermato: "Una voce è stata chiaramente identificata; un'altra, oppure altre voci, non sono ancora state individuate con precisione e l'identificazione spetterà alla parte polacca". E sul soggetto identificato, di cui ha parlato il capo della commissione interstatale, ha offerto ulteriori ragguagli l'agenzia polacca Pap che, citando come fonte una persona vicina all'inchiesta, ha fatto il nome del generale Andrzej Blasik, presidente dell'Aeronautica militare. Secondo la stessa agenzia la notizia di alcuni giorni fa, che attribuiva la voce della seconda persona in cabina al capo del cerimoniale Mariusz Kazana, non è stata confermata dalla figlia, che ha riascoltato la registrazione in una recente visita nei laboratori di Mosca.
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Secondo quanti riferito da Tatiana Anodina, capo del comitato aeronautico interstatale che coordina l'inchiesta condotta con tecnici polacchi, "c'erano due persone estranee all'equipaggio nella cabina del Tupolev 154 caduto il 10 aprile scorso". La commissione interstatale ha comunque escluso che si sia trattato di un atto di terrorismo o di un guasto tecnico. L'inchiesta ha inoltre accertato che l'equipaggio del Tupolev 154 avvertì più volte, prima dell'impatto, che le condizioni del tempo rendevano impossibile l'atterraggio.
La presenza di estranei nel cockpit al momento dello schianto era già trapelata sui media polacchi, che avevano parlato della voce di una donna chiaramente registrata dalla scatola nera. Al riguardo Tatiana Anodina ha affermato: "Una voce è stata chiaramente identificata; un'altra, oppure altre voci, non sono ancora state individuate con precisione e l'identificazione spetterà alla parte polacca". E sul soggetto identificato, di cui ha parlato il capo della commissione interstatale, ha offerto ulteriori ragguagli l'agenzia polacca Pap che, citando come fonte una persona vicina all'inchiesta, ha fatto il nome del generale Andrzej Blasik, presidente dell'Aeronautica militare. Secondo la stessa agenzia la notizia di alcuni giorni fa, che attribuiva la voce della seconda persona in cabina al capo del cerimoniale Mariusz Kazana, non è stata confermata dalla figlia, che ha riascoltato la registrazione in una recente visita nei laboratori di Mosca.
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