Marea nera, fallisce il primo tentativo di fissare la cupola

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Un imprevisto, la scoperta di “idrati”, ha costretto i tecnici della Bp a spostare la cupola contenitiva dalla falla sul fondo del Golfo del Messico dove ieri era stata posizionata. Ora ci vorranno "almeno altri due giorni" per fissare la struttura


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E' stata la formazione imprevista di cristalli di ghiaccio di gas infiammabile, probabilmente metano, a indurre la Bp a spostare la cupola contenitiva dalla falla principale da cui ogni giorno fuoriescono 5.000 barili di petrolio. Lo ha spiegato il capo delle operazioni di Bp, Doug Suttles.

Suttles ha spiegato, inoltre, che nel calare la cupola i tecnici hanno riscontrato "formazioni di idrati" di dimensioni superiori al previsto, e per questo hanno deciso di risollevare la struttura in superficie e modificare le operazioni.

"Le formazioni di idrati sono sostanze che, combinate con l'acqua, assumono l'aspetto del ghiaccio, e ne abbiamo trovate una quantità superiore a quella ipotizzata" ha spiegato Suttles.

Il responsabile dell'operazione ha tuttavia insistito sul fatto che l'operazione continua. I tecnici stanno studiando possibili soluzioni per calare la cupola e contemporaneamente sciogliere gli idrati, in modo da poter fissare la cupola sul fondo.

"Bisogna capire che stiamo cercando di fare qualcosa mai tentato prima", ha sottolineato il tecnico della BP.

Alta oltre 12 metri e pesante circa 78 tonnellate, questa struttura in metallo e cemento progettata “ad hoc” dovrebbe incapsulare ciò che resta del tubo della piattaforma da cui continua a fuoriuscire petrolio. Una volta installata e collegata ad un apposito compressore in superficie, la struttura dovrebbe poi aspirare fino all'85% del petrolio ancora presente in fondo al mare. Ed evitare la catastrofe.

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