Elezioni Gb, l’ultimo “scontro” si consuma su tasse e crisi

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Si è svolto l’ultimo confronto Tv tra i tre candidati alla poltrona di primo ministro britannico. Il dibattito si è tenuto sui temi economici: spesa pubblica, tasse e lotta alla crisi mondiale in primo piano. GUARDA TUTTI I VIDEO


Terzo ed ultimo dibattito televisivo tra Gordon Brown, David Cameron e Nick Clegg, considerato decisivo per convincere gli incerti e arrivare alla vittoria nelle combattutissime elezioni del 6 maggio in Gran Bretagna. Il tema principale della serata - in diretta sulla Bbc e per l’Italia su Sky TG24 e in streaming su Sky.it - è stata l'economia. Immediato lo scontro su tagli alla spesa pubblica, tasse, sostegno alla ripresa economica.

Il primo a parlare è stato, per sorteggio, Cameron, che oggi ha incassato il sostegno del settimanale The Economist per la sua determinazione a tagliare la spesa pubblica. "Viste le notizie dalla Grecia, garantisco che non entrerò mai nell'Euro", ha esordito il capo dei Conservatori.

Brown, che stasera si giocava tutto, arriva allo scontro forte di un documento di oltre 100 influenti economisti che hanno espresso sostegno alla politica economica del premier, e in particolare nella sua cautela ad avviare tagli alla spesa pubblica. Ma ha affrontato subito il caso delle ultime ore: "Ci sono molti aspetti in questo lavoro, e come avete visto ieri non sempre faccio la cosa giusta", ha esordito, in riferimento alla gaffe a microfoni aperti in cui ha dato della "fanatica" a una pensionata.

Clegg, dal canto suo, ha accusato gli avversari di non avere chiare idee sui tagli da fare per risanare il deficit, e ha detto che lui non "ingannerà” i cittadini dicendo che basta limitare gli sprechi.

Nelle brevi a "arringhe” iniziali, il dibattito si è subito animato. Cameron ha ripetuto il suo attacco al Labour per il previsto aumento delle tasse sul lavoro; Brown ha detto "David si sbaglia" quando pensa di tagliare la spesa pubblica mentre la ripresa è ancora fragile; per Clegg occorre creare un gruppo di lavoro di esponenti di tutti i partiti per affrontare i problemi dell'economia. E ha attaccato Cameron per la sua intenzione di diminuire le tasse ai "milionari". "I tagli servono alle famiglie normali", ha detto.

Nuove scintille sulla questione della spesa pubblica. E sul tema  David Cameron ha lanciato un messaggio senza mezzi termini: “Chi non lavora non si aspetti di essere aiutato dallo Stato”.

Secondo il conservatore infatti, 6 miliardi di sterline potrebbero essere risparmiati tagliando spese eccessive nei servizi pubblici e nel welfare, senza andare a colpire i servizi essenziali per i cittadini. Cameron ha inoltre sottolineato che, con un governo conservatore, la tassa sulle buste paga non verrebbe aumentata e che tutti gli sforzi possibili verrebbero fatti per evitare di incrementare la pressione fiscale.

“Non ci sarà una crescita nella spesa del settore pubblico come negli anni precedenti, ma se tagliamo ora il sostegno all'economia rischiamo di andare incontro a una doppia recessione". E’ invece la posizione del Primo ministro britannico Gordon Brown, rispondendo a una domanda su come ridurre il debito pubblico della Gran Bretagna.

"Noi - ha proseguito - metteremo immediatamente in cantiere 50 miliardi di riduzione alla spesa. Ma tutte le istituzioni internazionali raccomandano di non ridurre i sostegni all'economia, al contrario di quanto dicono i Conservatori. Su questo punto David Cameron sbaglia. E' la stessa posizione sostenuta dai Tory nelle crisi degli anni '30 e '80".

Nick Clegg, il leader dei Lib Dem che finora è stato la rivelazione della campagna elettorale, ha cercato di presentarsi come il fautore di una politica economica "alternativa" e più attenta ai ceti medio-bassi, in cui i servizi pubblici devono essere protetti. Il candidato liberaldemocratico ha aggiunto che le tasse devono essere più eque e che il governo deve "fare le cose in modo diverso". Clegg ha respinto le accuse di Cameron sull'euro definendolo sprezzantemente "disperato".

Al di là se quest’ultimo dibattito ha convinto o no alcuni indecisi, spostando l’ago della bilancia elettorale verso l’uno o l’altro dei tre candidati, l’economia è sicuramente il tema decisivo per l’elettorato britannico. Stando a un sondaggio condotto da ComRes per l'Independent e Itv News, secondo il quale quando si tratta di temio economici, gli elettori si fidano di più di Brown e del ministro delle Finanze, Alistair Darling, rispetto al conservatore Cameron e al suo ministro ombra, George Osborne. Il 31% degli intervistati ha infatti indicato Brown e Darling come i più affidabili, contro il 28% che ha scelto Cameron e Osborne e il 20% che ha invece optato per il liberaldemocratico Nick Clegg e il suo aspirante cancelliere, Vince Cable.



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