Mafia, web e libertà di stampa: parlano Saviano e Al Gore

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Il confronto al Festival del giornalismo di Perugia. L'autore di Gomorra risponde al premier, che "ha detto che scrivere di mafia è diffamare il Paese", citando Borsellino. Il premio Nobel ricorda Enzo Biagi. E su Internet: apre nuove prospettive. I VIDEO

In fondo all'articolo tutti i video dell'intervento di Saviano, di Al Gore e del dibattito

"Bisogna parlare, raccontare, farsi capire, solo così abbiamo una speranza di sconfiggere le mafie". Lo ha affermato lo scrittore Roberto Saviano intervenendo al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia nel dibattito sulla libertà di stampa che lo vede protagonista insieme con Al Gore ed è moderato da Maria Latella. Ad ascoltarlo centinaia di persone dentro il teatro Morlacchi e fuori, dove è stato allestito uno schermo gigante. Aprendo la serata, Saviano ha voluto rispondere a chi "incredibilmente ha detto che scrivere di mafia è un modo di diffamare il proprio paese". Il riferimento è al premier Silvio Berlusconi che in una recente conferenza stampa ha detto che "la Piovra e Gomorra" promuovono la mafia.

Per replicare a queste accuse, l'autore di Gomorra ha usato un video con un discorso di Paolo Borsellino in cui il magistrato sottolineava la necessità di un 'movimento culturale' per sconfiggere le mafie. "Accendere le luci dà speranza - ha detto Saviano - raccontare il voto di scambio, che in Campania alle ultime elezioni ha visto voti pagati 22-25 euro, aiuta il paese, non lo diffama", invece "qui quando c'è un incendio si dà la colpa a chi dà l'allarme, non a chi lo ha appiccato". Per Saviano, non bastano gli arresti dei latitanti, pur meritori, perché "le organizzazioni non vanno decapitate, ma sradicate" e per farlo "bisogna raccontare ciò che accade".

Al Gore ha iniziato il suo intervento parlando di web. "Nel sistema di oggi, ancora dominato dalla tv, ma in cui internet ha aperto nuove prospettive, occorre il coraggio di innovare e spirito di indipendenza per fare buona informazione" ha detto l'ex presidente Usa e già Nobel per la pace nel 2007 Al Gore. Poi, sulla libertà di informazione, ha citato Santoro, Milena Gabanelli, richiamato la memoria di Enzo Biagi come esempi di grande giornalismo. "La libertà vi rende liberi" ha detto l'ex vicepresidente americano ai giovani giornalisti che affollano la platea e i palchi del teatro Morlacchi, esprimendo poi il suo "più grande rispetto" per Roberto Saviano. "Oggi - ha detto Gore, parlando a braccio - il giornalismo soffre il modello di business che mescola news e spettacolo e che non permette piena libertà e indipendenza ai giornalisti". In Italia, secondo il Nobel, "ci sono giornalisti di grande livello ma troppi sono costretti a piegarsi al sistema del business delle news. Non capisco nemmeno - ha aggiunto - perché non si possano fare talk show vicino alle elezioni, ecco perché abbiamo chiesto a Michele Santoro di portare il suo programma su Current tv (il canale fondato da Gore, ndr), così come vorrei che lo spirito di Enzo Biagi riviva su Current tv".

Al Gore ha poi lanciato un messaggio a tutti i giornalisti italiani che si sentono costretti dal sistema radiotelevisivo: "Se avete problemi a raccontare una storia - ha detto - portatela a Current tv e noi la trasmetteremo".

Dopo i due interventi, è iniziata la parte del dibattito in cui Al Gore e Saviano hanno risposto alle domande.
"Non potrei entrare in politica, il mio mestiere è raccontare" così lo scrittore a chi gli chiedeva se c'è la possibilità che diventi il futuro leader del centrosinistra. "La politica ha perso fascino e autorevolezza - ha spiegato Saviano - se qualcosa non cambia questo paese continuerà e riprodurre sempre gli stessi modelli. La sofferenza più grande - ha affermato ancora l'autore di Gomorra - è vedere questo deserto che rappresenta la politica solo come scambio e conflitto, quando dovrebbe invece essere uno strumento per arrivare alla felicità".

TUTTI I VIDEO DEL DIBATTITO


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