Simone Teneriello: questo il nome del giovane di 28 anni, originario di Ancona, colpito con una bottiglia rotta alla gola durante una rissa nella città thailandese. Nessuna notizia sulla dinamica dei fatti
Un ventottenne di Castelfidardo (Ancona) è morto a Phuket, in Thailandia, nel corso di una rissa in cui sarebbe rimasto coinvolto del tutto casualmente. Nella confusione - secondo quanto anticipano oggi i media locali - Simone Teneriello (questo il nome della vittima) sarebbe stato colpito al collo da un bottiglia rotta e sarebbe morto dissanguato, con la giugulare recisa. Il giovane era cuoco e pizzaiolo. Ancora da chiarire la dinamica della tragedia.
Simone si trovava a Phuket da ottobre e lavorava come cameriere: si recava regolarmente da anni nel centro thailandese, una delle mete turistiche più frequentate del mondo, dove aveva una fidanzata. La ragazza - raccontano i parenti - era con lui quando è scoppiata la lite, poi degenerata in rissa, sembra davanti al ristorante in cui il giovane lavorava. Secondo i familiari il suo coinvolgimento dovrebbe essere assolutamente casuale: "non era un sprovveduto, conosceva bene quei luoghi. E poi era un ragazzo con la testa sulle spalle, uno che si faceva benvolere da tutti". Tranquillo e solare, appassionato di musica, tatuaggi e della Thailandia, lo ricordano gli amici. D'estate lavorava in un ristorantino di Numana (Ancona), dove il padre collabora con un'agenzia immobiliare. Buona parte dei mesi invernali li trascorreva a Phuket.
I parenti non prevedono di andare in Thailandia, "ce lo hanno sconsigliato", forse anche per via delle difficoltà nei collegamenti provocati dalla nube di cenere vulcanica proveniente dall'Islanda. Nessuna chiarezza per ora, quindi, sulle circostanze della tragedia, per la famiglia c'è solo un'unica certezza: il pagamento per il trasferimento della salma in Italia deve essere effettuato in anticipo.
Simone si trovava a Phuket da ottobre e lavorava come cameriere: si recava regolarmente da anni nel centro thailandese, una delle mete turistiche più frequentate del mondo, dove aveva una fidanzata. La ragazza - raccontano i parenti - era con lui quando è scoppiata la lite, poi degenerata in rissa, sembra davanti al ristorante in cui il giovane lavorava. Secondo i familiari il suo coinvolgimento dovrebbe essere assolutamente casuale: "non era un sprovveduto, conosceva bene quei luoghi. E poi era un ragazzo con la testa sulle spalle, uno che si faceva benvolere da tutti". Tranquillo e solare, appassionato di musica, tatuaggi e della Thailandia, lo ricordano gli amici. D'estate lavorava in un ristorantino di Numana (Ancona), dove il padre collabora con un'agenzia immobiliare. Buona parte dei mesi invernali li trascorreva a Phuket.
I parenti non prevedono di andare in Thailandia, "ce lo hanno sconsigliato", forse anche per via delle difficoltà nei collegamenti provocati dalla nube di cenere vulcanica proveniente dall'Islanda. Nessuna chiarezza per ora, quindi, sulle circostanze della tragedia, per la famiglia c'è solo un'unica certezza: il pagamento per il trasferimento della salma in Italia deve essere effettuato in anticipo.