Emergency: liberateli subito!

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Un momento della manifestazione a favore di Emergency
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Grande manifestazione a sostegno dell'ong oggi a Roma per chiedere la liberazione dei tre arrestati. Gino Strada: "credo ci sia un gioco sporco e complesso, del quale noi non facciamo parte". Le immagini della manifestazione

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"Li vogliamo liberi subito. Ma devono tornare liberi e innocenti. Non accetteremo che resti la minima ombra sul loro operato": così Cecilia Strada, figlia di Gino e presidente di Emergency, nel suo intervento dal palco della manifestazione, in piazza San Giovanni, a sostegno dei tre operatori arrestati in Afghanistan. "Non deve passare - ha aggiunto - il messaggio che sono stati cacciati dall'Afghanistan o che c'è stata una soluzione politica, non deve restare la minima ombra. Devono tornare da liberi e innocenti". Cecilia Strada ha quindi sottolineato che "la vera forza di Emergency sono i cittadini. Non avevamo dubbi che saremmo stati sommersi oggi da cittadini che non sono ignoranti o stupidi, che non si fanno infinocchiare da ciò che leggono sui giornali ma hanno le loro opinioni". La figlia di Gino Strada ha poi letto un messaggio inviato dall'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, ed ha annunciato che anche a Boston, di fronte al Mit, è in programma una manifestazione a favore di Emergency.

Una grande bandiera della pace aperta al centro di piazza San Giovanni sta colorando la manifestazione, organizzata da Emergency, per sostenere i tre operatori arrestati in Afghanistan. Già dall'una la piazza ha iniziato a riempirsi di persone che affollavano l'area sotto il palco e i gazebo presso i quali ci si puo' iscrivere alla ONG.

"Confesso: io sto con Emergency" è lo slogan che compare sulle magliette di tanti sostenitori. "Emergency unico orgoglio nazionale" e "Io voglio la pace", alcuni degli slogan scritti sui cartelloni che sovrastano le teste delle migliaia di persone che stanno popolando la piazza. Lella Costa, Niccolò Fabi, Moni Ovadia ,Lella Costa, Amanda Sandrelli e il marito Blas Roca Rei sono tra gli artisti venuti a dare il proprio sostegno. "Azioni come quella della polizia afgana, sostenuta dai militari inglesi - secondo il vignettista Vauro - mettono a repentaglio la possibilità per ONG come Emergency di intervenire nell'orrore della guerra e portare soccorso a tutte le vittime di tutti i conflitti".

"L'azione compiuta in Afghanistan - sostiene Moni Ovadia, appena salito sul palco - è un tentativo di tappare la bocca ai militari della pace perché non raccontino gli orrori della pace. Colpire Emergency significa tentare di colpire moltre altre realtà simili. Ma noi non glielo permetteremo, la nostra mobilitazione non si fermerà. Non so cosa sta facendo il nostro Governo ma un altro, fiero del proprio paese, avrebbe alzato subito la voce". "Siamo tutti qui oggi - ha osservato il cantante Daniele Silvestri - per essere vicini a quei ragazzi e per distinguerci dal modo in cui la situazione è stata gestita. Speriamo che le prossime azioni ci smentiscano".

"Non è una manifestazione contro nessuno". Così Gino Strada, poco prima dell'inizio della manifestazione, prevista alle 14.30, in Piazza S.Giovanni, a Roma, a sostegno dei tre operatori di Emergency arrestati in Afghanistan. "E' una manifestazione di solidarietà e di testimonianza - spiega il fondatore di Emergency - di chi sceglie di stare dalla parte di una organizzazione umanitaria, anziché dalla parte di chi con la violenza chiude ospedali".

Dietro la vicenda in Afghanistan "credo ci sia un gioco sporco e complesso, del quale noi non facciamo parte". a spiegato Strada, a margine della manifestazione. Il medico milanese ha poi chiesto che Emergency sia "lasciata fuori dai giochi sporchi della politica e della guerra, e che gli operatori siano liberi di fare il loro mestiere, e che i nostri colleghi e amici vengano rilasciati immediatamente". Emergency in queste ore sta lavorando con gli afghani, ha spiegato Strada, "per arrivare ad una soluzione. Nella Valle del Panshir, dove ancora non c'è Internet, 11 mila persone si sono recate a piedi all'ospedale di Emergency per firmare l'appello a favore della liberazione dei nostri colleghi. E questo credo dica meglio di ogni altra cosa il rispetto che c'è in Afghanistan per la nostra organizzazione". Strada ha quindi ammesso che il lavoro dei medici di Emergency in quelle terre è "scomodo per chi dice che sta facendo guerra al terrorismo, quando poi questo si traduce nel massacrare bambini di cinque anni".

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