Il Dipartimento di Sicurezza nazionale Usa sponsorizza una competizione tra istituti superiori per trovare i nuovi difensori delle reti informatiche, sempre più esposte ad attacchi e virus. Al via la finale
di Gabriele De Palma
Una delle professionalità più richieste e meno disponibili sul mercato del lavoro è quella di addetto alla sicurezza informatica. I numerosi attacchi a base di malware e virus degli ultimi anni ripropongono un problema sempre più attuale. Sotto la lente in particolare le offensive per congestionare la rete messe in atto da hacker russi ai danni di alcune ex repubbliche sovietiche, il virus Conficker, che l'anno scorso ha contagiato milioni di macchine in tutto il mondo, e la recente infiltrazione nei sistemi di aziende Usa da parte di hacker cinesi . Quest'ultimo episodio soprattutto ha sensibilizzato le alte sfere del governo Obama, ma oltre ai casi celebri la realtà odierna è quella di quotidiane infrazioni alla sicurezza di aziende grandi e piccole - solo negli Usa sarebbero 2500 le imprese violate negli ultimi diciotto mesi. Secondo le stime degli analisti nei prossimi tre anni per fronteggiare i malintenzionati serviranno 60mila nuovi responsabili della sicurezza dell'infrastruttura It di aziende private e del settore pubblico. C'è un solo problema: non ci sono abbastanza figure professionali adeguate; e così negli Stati Uniti cercano di risolvere la situazione indicendo un concorso tra gli istituti tecnici e tecnologici del Paese per scoprire i nuovi difensori della sicurezza digitale.
A organizzare il National Collegiate Cyber Defense Competition è direttamente il Dipartimento di Sicurezza nazionale ma a sostenerla con mezzi e strumenti sono molti colossi delle industrie high-tech, da Boeing a Microsoft, da McAfee a Cisco a Intel. Tutto è iniziato nel 2005 con numeri molto piccoli, solo cinque istituti superiori coinvolti, ma nel giro di pochissimo tempo l'organizzazione si è fatta più articolata, i partecipanti molto più numerosi e le prove sono state standardizzate tra tutti gli istituti, garantendo quindi pari opportunità ai partecipanti. Le selezioni da un paio di anni avvengono prima per macro-regioni, con i migliori che si sfidano al contest nazionale, quest'anno previsto per il 16 aprile a San Antonio, Texas. Durante i due giorni di competizione gli studenti degli otto istituti finalisti si cimenteranno con la gestione di infrastrutture It, la difesa dagli attacchi informatici e la soluzione dei problemi legati a un avvenuto attacco. Ogni istituto deve difendere il proprio sistema e attaccare quelli avversari.
I finalisti delle precedenti edizioni non hanno fatto fatica a trovare occupazione, molto ben remunerata, a partire da 100mila dollari all'anno. Ma per ruoli di particolare responsabilità in aziende grandi come Boeing (che ha in programma di assumere 30 responsabili della sicurezza nel prossimo anno ed è passata dai 100 del 2004 agli oltre duemila del 2009) i salari lievitano ulteriormente. Buone notizie, quindi. Il lavoro c'è, qualcuno si sta preparando a svolgerlo. Almeno oltreoceano.
Una delle professionalità più richieste e meno disponibili sul mercato del lavoro è quella di addetto alla sicurezza informatica. I numerosi attacchi a base di malware e virus degli ultimi anni ripropongono un problema sempre più attuale. Sotto la lente in particolare le offensive per congestionare la rete messe in atto da hacker russi ai danni di alcune ex repubbliche sovietiche, il virus Conficker, che l'anno scorso ha contagiato milioni di macchine in tutto il mondo, e la recente infiltrazione nei sistemi di aziende Usa da parte di hacker cinesi . Quest'ultimo episodio soprattutto ha sensibilizzato le alte sfere del governo Obama, ma oltre ai casi celebri la realtà odierna è quella di quotidiane infrazioni alla sicurezza di aziende grandi e piccole - solo negli Usa sarebbero 2500 le imprese violate negli ultimi diciotto mesi. Secondo le stime degli analisti nei prossimi tre anni per fronteggiare i malintenzionati serviranno 60mila nuovi responsabili della sicurezza dell'infrastruttura It di aziende private e del settore pubblico. C'è un solo problema: non ci sono abbastanza figure professionali adeguate; e così negli Stati Uniti cercano di risolvere la situazione indicendo un concorso tra gli istituti tecnici e tecnologici del Paese per scoprire i nuovi difensori della sicurezza digitale.
A organizzare il National Collegiate Cyber Defense Competition è direttamente il Dipartimento di Sicurezza nazionale ma a sostenerla con mezzi e strumenti sono molti colossi delle industrie high-tech, da Boeing a Microsoft, da McAfee a Cisco a Intel. Tutto è iniziato nel 2005 con numeri molto piccoli, solo cinque istituti superiori coinvolti, ma nel giro di pochissimo tempo l'organizzazione si è fatta più articolata, i partecipanti molto più numerosi e le prove sono state standardizzate tra tutti gli istituti, garantendo quindi pari opportunità ai partecipanti. Le selezioni da un paio di anni avvengono prima per macro-regioni, con i migliori che si sfidano al contest nazionale, quest'anno previsto per il 16 aprile a San Antonio, Texas. Durante i due giorni di competizione gli studenti degli otto istituti finalisti si cimenteranno con la gestione di infrastrutture It, la difesa dagli attacchi informatici e la soluzione dei problemi legati a un avvenuto attacco. Ogni istituto deve difendere il proprio sistema e attaccare quelli avversari.
I finalisti delle precedenti edizioni non hanno fatto fatica a trovare occupazione, molto ben remunerata, a partire da 100mila dollari all'anno. Ma per ruoli di particolare responsabilità in aziende grandi come Boeing (che ha in programma di assumere 30 responsabili della sicurezza nel prossimo anno ed è passata dai 100 del 2004 agli oltre duemila del 2009) i salari lievitano ulteriormente. Buone notizie, quindi. Il lavoro c'è, qualcuno si sta preparando a svolgerlo. Almeno oltreoceano.