Emergency, Frattini: un medico forse presto libero

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Il ministro riferisce sul caso dei tre operatori italiani arrestati: “Insoddisfatti dalle risposte afghane”. Berlusconi scrive una lettera a Karzai. Poco prima Gino Strada, intervistato a SKY TG24, aveva sollecitato il governo a "darsi una mossa"

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Il governo italiano è "insoddisfatto" delle risposte fornite dal governo afghano nella vicenda dei tre medici di Emergency arrestati sabato scorso a Lashkar Gah. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini riferendo in audizione alle Commissioni Esteri riunite in seduta congiunta.
"Desideriamo conoscere con urgenza le configurazioni dell'accusa che viene mossa ai cittadini italiani - ha spiegato Frattini - vogliamo conoscere gli elementi di prova e che venga garantito il diritto pieno alla difesa. Sono deciso a intensificare alcune azioni per l'acceleramento dei fatti con il pieno rispetto del diritto a nominare un avvocato". Frattini ha riferito di aver incaricato l'ambasciatore a Kabul "di recapitare un messaggio personale e lettera del presidente Berlusconi" al presidente afghano Hamid Karzai.
Proprio questa mattina Gino Strada, intervistato a SKY TG24, aveva sollecitato il governo a "darsi una mossa".

"Sono certo - ha sottolineato il capo della Farnesina- che il rapporto tra Italia e Afghanistan e il nostro impegno per lo sviluppo del Paese meriti una risposta tempestiva alle nostre richieste in tempi rapidi". “Abbiamo proposto la creazione di un team italo-afghano per l'accertamento dei fatti, proposta accettata dal ministro degli esteri di Kabul". E ancora: "Il presidente Berlusconi ed io abbiamo fatto presente alle autorita' afghane che come "paese amico l'Italia si aspetta il rispetto di tutti i diritti compresa la presunzione di innocenza".

L'ambasciatore italiano a Kabul Claudio Glaentzer, quando domenica scorsa ha potuto incontrare i tre operatori di Emergency arrestati in Afghanistan, li ha trovati "in buono stato di salute" anche se "certamente assai provati sotto il profilo emotivo" ha aggiunto il ministro degli Esteri Franco Frattini nel corso dell'audizione alle Commissioni Esteri congiunte. "Il generale Naim (capodell'Nds, ndr) ha assicurato di aver dato disposizioni che ai tre venga garantito un trattamento rispettoso dei loro diritti individuali".

Uno dei tre operatori potrebbe esser liberato presto "se non ci sono altri elementi di prova", ha poi annunciato il titolare della Farnesina.
La vicenda per gli altri cinque va verso una "positiva conclusione" nel senso che stiamo lavorando per
fare in modo che presto "potranno lasciare l'Afghanistan".
Alcuni settori afghani sono "vulnerabili a pressioni e minacce e permeabili da parte di insorgenti" ha continuato il ministro degli Ester. "Il mio auspicio è che le indagini possano dimostrare la verità dei fatti. Mi auguro fortemente che emerga l'estraneità dei nostri connazionali agli atti e alle attività contestate, ciò è interesse dell'Italia e di Emergency".

Durante il suo intervento, il ministro ha poi puntato il dito contro alcune dichiarazioni fatte "fuori da questo Parlamento", come quelle di "Gino Strada, in cui, in questi momenti, si accusano gli Usa, la Nato e l'Isaf", di certo "non aiutano l'azione diplomatica".

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