Il portavoce del governatore di Helmand ha smentito il Times sulla collaborazione degli "italiani di Emergency" con Al Qaeda. Per il ministro Frattini: "E' stato un caso di cattiva informazione". Strada: "Non accettiamo lezioni dalla politica"
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E’ giallo sulla confessione dei tre medici italiani arrestati in Afghanistan.
L'11 aprile si era diffusa la notizia, rilanciata dall’edizione on line del quotidiano britannico Times, che tutti e nove gli arrestati dai servizi segreti afghani nell’ospedale di Lashkar Gah avrebbero ammesso di essere coinvolti in un complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand Gulab Mangal. "Hanno detto che c'era un piano per compiere attentati suicidi negli affollati bazar, il compound del governatore Gulab Mangal, che volevano uccidere" avrebbe detto ieri al Times il portavoce del governatore di Helmand, Daoud Ahmadi. Ma lo stesso portavoce, contattato telefonicamente da Il Giornale, avrebbe poi smentito i virgolettati del Times. “Non ho mai accusato gli italiani di Emergency di essere in combutta con Al Qaeda - afferma - Ho solo detto sabato che Marco (il chirurgo dell’ong fermato, ndr) stava collaborando e rispondendo alle domande”. E ancora: il probabile attentato “è responsabilità di alcuni individui. Questo non significa che l’intero ospedale di Emergency doveva portare a termine la missione. Spero che gli italiani (arrestati, ndr) collaborino con noi per fare pulizia di certa gente con intenti criminali”.
Sulla smentita di Ahmadi è intervenuto da Tirana il ministro degli Esteri Franco Frattini a margine di un incontro col vicepremier albanese Ilir Meta. Il titolare della Farnesina ha parlato di "una notizia erronea data da un giornale e non una marcia indietro degli afghani. Gli afghani hanno detto di non aver mai collegato gli italiani ai terroristi". Pur senza citare esplicitamente il Times, il ministro ha, quindi, aggiunto: "C'è un giornale che lo aveva dato per scontato. Si tratta di un caso di cattiva informazione resa all'intero mondo. Mi rallegro della sostanza. Spero che sia una lezione, che eviti il ripetersi di un caso del genere".
Sulle informazioni confuse, che arrivano dall'Afghanistan, Gino Strada reagisce, invece, con durezza dal sito del quotidiano on line Affari italiani: "Non sappiamo nulla. Non abbiamo avuto nessuna informazione ufficiale. Le uniche notizie che circolano sono i deliri di quell'imbecille del portavoce del governatore di Helmand, che deve essere un altro zotico. Non c'è nessuna notizia ufficiale".
L'11 aprile il fondatore di Emercency aveva definito la presunta confessione dei tre medici italiani come una bufala. "Testimoni scomodi, rapiti dal governo Karzai" aveva detto.
Ascolta le parole di Gino Strada a Sky Tg24, le dichiarazioni del ministro Frattini, le reazioni del mondo politico
E’ giallo sulla confessione dei tre medici italiani arrestati in Afghanistan.
L'11 aprile si era diffusa la notizia, rilanciata dall’edizione on line del quotidiano britannico Times, che tutti e nove gli arrestati dai servizi segreti afghani nell’ospedale di Lashkar Gah avrebbero ammesso di essere coinvolti in un complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand Gulab Mangal. "Hanno detto che c'era un piano per compiere attentati suicidi negli affollati bazar, il compound del governatore Gulab Mangal, che volevano uccidere" avrebbe detto ieri al Times il portavoce del governatore di Helmand, Daoud Ahmadi. Ma lo stesso portavoce, contattato telefonicamente da Il Giornale, avrebbe poi smentito i virgolettati del Times. “Non ho mai accusato gli italiani di Emergency di essere in combutta con Al Qaeda - afferma - Ho solo detto sabato che Marco (il chirurgo dell’ong fermato, ndr) stava collaborando e rispondendo alle domande”. E ancora: il probabile attentato “è responsabilità di alcuni individui. Questo non significa che l’intero ospedale di Emergency doveva portare a termine la missione. Spero che gli italiani (arrestati, ndr) collaborino con noi per fare pulizia di certa gente con intenti criminali”.
Sulla smentita di Ahmadi è intervenuto da Tirana il ministro degli Esteri Franco Frattini a margine di un incontro col vicepremier albanese Ilir Meta. Il titolare della Farnesina ha parlato di "una notizia erronea data da un giornale e non una marcia indietro degli afghani. Gli afghani hanno detto di non aver mai collegato gli italiani ai terroristi". Pur senza citare esplicitamente il Times, il ministro ha, quindi, aggiunto: "C'è un giornale che lo aveva dato per scontato. Si tratta di un caso di cattiva informazione resa all'intero mondo. Mi rallegro della sostanza. Spero che sia una lezione, che eviti il ripetersi di un caso del genere".
Sulle informazioni confuse, che arrivano dall'Afghanistan, Gino Strada reagisce, invece, con durezza dal sito del quotidiano on line Affari italiani: "Non sappiamo nulla. Non abbiamo avuto nessuna informazione ufficiale. Le uniche notizie che circolano sono i deliri di quell'imbecille del portavoce del governatore di Helmand, che deve essere un altro zotico. Non c'è nessuna notizia ufficiale".
L'11 aprile il fondatore di Emercency aveva definito la presunta confessione dei tre medici italiani come una bufala. "Testimoni scomodi, rapiti dal governo Karzai" aveva detto.
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