Regina coeli da Castel Gandolfo nel lunedì di Pasquetta. Accolto dall'affetto di numerosi fedeli, il Papa è apparso sereno e disteso dopo la lunga polemica sui preti pedofili. Invito ai presbiteri a essere speciali messaggeri di Cristo
Un Papa sereno e disteso quello apparso ai fedeli, che sono accorsi nella residenza pontificia di Castel Gandolfo per il Regina coeli del "Lunedì dell'Angelo". Dopo l'acuirsi dell'affaire dei preti pedofili durante la Settimana Santa, Benedetto XVI aveva già ricevuto un plebiscitario attestato d'affetto durante la messa di Pasqua, prima della quale il cardinale Angelo Sodano aveva espresso la vicinanza compatta del "popolo di Dio, che non si lascia impressionare dal chiacchiericcio del momento".
Nella giornata del 5 aprile, dedicata alle tradizionali gite fuori porta di Pasquetta, Benedetto XVI si è voluto soffermare sul significato della missione d'annunciatori svolta dagli angeli, "termine che denota un ufficio, non la natura". E se Cristo "è il messaggero per eccellenza" dell'amore del Padre, anche i battezzati lo devono essere "della carità di Cristo". Quindi la chiarificazione: "Certo, rimaniamo per natura uomini e donne, ma riceviamo la missione di "angeli", messaggeri di Cristo: viene data a tutti nel Battesimo e nella Cresima".
In conclusione il Papa ha ricordato come tale missione sia propria dei sacerdoti, che "in modo speciale" l'hanno ricevuta "attraverso il sacramento dell’Ordine". Dopo la recita della preghiera mariana i vari saluti in lingue non senza una battuta a braccio sulle condizioni climatiche: "Forse verrà un po' di sole dopo", pronunciata con la mano levata verso il cielo e un viso sorridente.
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