Turchia, terremoto semina terrore e morte

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Alle 4,32 ora locale dell'8 marzo una violenta scossa sismica di magnitudo 6 della scala Richter ha colpito il distretto di Elazig, nella parte orientale dell'Anatolia. Cresce di ora in ora il bilancio delle vittime

Dopo Haiti e Cile la terra è tornata a tremare, seminando, questa volta, morte e distruzione in Turchia. Un violento terremoto di magnitudo 6 della scala Richter ha, infatti, scosso l'Anatolia orientale alle 4.32 ora locale (3.32 in Italia) dell'8 marzo. 

L'epicentro del sisma, verificatosi a una profondità di 11 km, è stato registrato a 21 miglia a sud-ovest della città di Elazig e, più specificatamente, nei pressi del villaggio di Basyrut. Il devastante movimento tellurico delle 4,32 è stato seguito da una trentina di scosse d'assestamento, la più violenta delle quali ha raggiunto magnitudo 4.1 della scala Richter. In seguito al sisma numerose abitazioni sono crollate soprattutto nei villaggi di Ockular, Yukari Kanatli e Kayali, dove squadre di soccorritori sono impegnate a scavare tra le macerie. Sul luogo s'è recato in visita il vice primo ministro Cemil Cicek, mentre il premier Tayyip Erdogan viene costantemente tenuto informato della situazione

Come riferito dall'unità di crisi del governo di Ankara, le vittime sono, al momento, 57, di cui almeno quattro sarebbero bambini. Ma il bilancio è destinato a salire in una zona che, già il 1° febbraio scorso, era stata interessata da una scossa di magnitudo 4.7 della scala Richter.

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