Il sisma dello scorso sabato ha provocato un numero di morti di gran lunga inferiore a quello reso noto finora a Santiago. L'esecutivo aveva parlato di 802 vittime. Proclamati tre giorni di lutto nazionale
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Il governo ha al momento rivisto al ribasso il bilancio delle vittime: i morti identificati non sono oltre 800 come riferito nelle ore precedenti, ma 279. Una cifra che però che non è definitiva: l'errore sarebbe dovuto al fatto che sono state considerate morte più di 500 persone che al momento, a sei giorni dal terremoto di 8,8 gradi Richter, seguito da uno tsunami, risultano invece ancora disperse.
Per questo motivo il ridimensionamento delle cifre delle perdite potrebbe essere solo provvisorio. Intanto si registra una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 6,3 Richter che è stata avvertita anche in Perù. L'epicentro è stato localizzato 521 chilometri a sud-est di Tacna, al confine tra i due Paesi. La scossa non ha causato vittime né danni.
Intanto il governo ha decretato tre giorni di lutto nazionale, a partire dalla mezzanotte di domenica 7 marzo, in omaggio alle vittime del terremoto e dello tsunami. Lo ha annunciato il viceministro dell'Interno Patricio Rosende, spiegando che il capo dello Stato Michelle Bachelet ha dato l'autorizzazione a mostrare la bandiera nazionale sul portone di ogni casa per trasmettere solidarietà alle famiglie delle vittime.
Gli attimi di panico della violenta scossa di terremoto che sabato ha colpito il Cile sono testimoniati anche dai filmati amatoriali girati dai cittadini durante i momenti peggiori. I VIDEO
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