Il sindacato comunista Pame ha occupato gli uffici del dicastero per protestare contro il nuovo piano messo a punto dal Governo per superare l’attuale situazione economica. Intanto anche il Gsee, il sindacato più grande, si prepara allo sciopero generale
Prime manifestazioni in Grecia contro le misure fiscali decise dal governo per risanare il debito. Meno di ventiquattrore dopo l'annuncio di un piano di austerità per 4,8 miliardi di euro varato dal governo per affrontare la crisi, almeno 300 affiliati al sindacato comunista Pame hanno occupato gli uffici del ministero della Finanze, nel centro della capitale. I sindacalisti hanno impedito agli impiegati del ministero di entrare nell'edificio e all'entrata hanno dispiegato un manifesto con la scritta: "Ribellarsi. Le misure non passeranno". Le proteste continueranno nel pomeriggio, quando è stata convocata una manifestazione e si attendono marce in altre città del Paese.
Il più importante sindacato dei lavoratori, Gsee, che rappresenta circa due milioni di dipendenti, non ha escluso di convocare uno sciopero generale per domani, quando il Parlamento dovrebbe approvare il pacchetto di misure annunciato dal premier George Papandreou. Le confederazioni dei lavoratori si riuniranno nel pomeriggio per decidere. Per il 16 marzo intanto è previsto uno sciopero generale dei dipendenti del settore pubblico.
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