La scossa di magnitudo 7,3 si è verificata a 84 chilometri a est della città di Naha che si trova a circa 1.600 chilometri a sud di Tokyo. I terremoti sono comuni in Giappone che si trova in una delle zone più attive del mondo dal punto di vista sismico
Un forte terremoto, con una magnitudo di 7,3 gradi secondo il servizio geologico Usa (Usgs) e 6,9 per l'agenzia meteorologica giapponese, ha colpito le isole di Okinawa, nel Giappone meridionale.
Dopo un primo allarme, rientra il pericolo tsunami lanciato subito dopo la scossa che ha colpito l'isola di Okinawa lle 5.31 del mattino.
Il sisma, dice l'Usgs, è avvenuto alle 5.31 di sabato ora locale (le 21.31 di oggi in Italia), 84 chilometri a est della città di Naha, che si trova a circa 1.600 chilometri a sud di Tokyo. I terremoti sono comuni in Giappone, che si trova in una delle zone più attive del mondo dal punto di vista sismico. Il paese registra oltre il 20% dei terremoti mondiali di magnitudo 6 o superiore.
Nell'ottobre 2004 un sisma di 6,8 gradi colpì la regione di Niigata, nel nord del Giappone, provocando la morte di 65 persone e il ferimento di altre 3.000.
Il 6 aprile 2009 la scossa pari a 5,8 gradi della scala Richter che ha colpito l'Aquila, ha spezzato la vita a circa 300 persone.
Dopo un primo allarme, rientra il pericolo tsunami lanciato subito dopo la scossa che ha colpito l'isola di Okinawa lle 5.31 del mattino.
Il sisma, dice l'Usgs, è avvenuto alle 5.31 di sabato ora locale (le 21.31 di oggi in Italia), 84 chilometri a est della città di Naha, che si trova a circa 1.600 chilometri a sud di Tokyo. I terremoti sono comuni in Giappone, che si trova in una delle zone più attive del mondo dal punto di vista sismico. Il paese registra oltre il 20% dei terremoti mondiali di magnitudo 6 o superiore.
Nell'ottobre 2004 un sisma di 6,8 gradi colpì la regione di Niigata, nel nord del Giappone, provocando la morte di 65 persone e il ferimento di altre 3.000.
Il 6 aprile 2009 la scossa pari a 5,8 gradi della scala Richter che ha colpito l'Aquila, ha spezzato la vita a circa 300 persone.