La Cia scambia missionari per boss e li uccide

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Doveva essere un'operazione antidroga al confine tra il Brasile e il Perù. Invece, il 20 aprile del 2001, si è trasformata in una tragedia per la famiglia Bowers, missionari laici uccisi per un errore dell’Agenzia. GUARDA IL VIDEO

A bordo del piccolo Cessna, che il 20 aprile 2001 volava dal Brasile al Perù, pilotato da Kevin Donaldson, c'erano Jim e Veronica "Roni" e i loro due figli, Cory, di sei anni, e Charity, di pochi mesi. Il video che racconta l'“abbattimento” del veivolo sul quale viaggiava la famiglia, visto dall'interno della cabina di pilotaggio di un veicolo della CIA, è stato pubblicato sul sito della ABC e racconta di un incredibile errore della famosa Agenzia statunitense, che in quel periodo svolgeva azioni di copertura, non autorizzate dal Parlamento, per gli aerei peruviani impegnati nell'intercettazione di carichi di droga.

Furono i piloti statunitensi a individuare il Cessna dei Bowers. "Per adesso cerchiamo di restare nascosti", dice uno dei piloti, dopo aver avvertito i colleghi peruviani che si tratta di un aereo sospetto. L'aviazione di Lima fa allora decollare un intercettore. Da qui all'abbattimento del Cessna passano due ore, in cui i piloti della Cia dubitano che nell'aereo si trovi della droga ma lasciano fare ai peruviani.

Nessuno, però, fa quel che prevedono le regole d'ingaggio: "O l'aereo viene identificato o l'intercettore dovrebbe avvicinarsi a esso, identificarlo dal numero sulla coda, invitarlo ad atterrare", spiega oggi Richard Clarke, creatore del programma anti-droga a quel tempo nel Consiglio di sicurezza della Casa Bianca.

Niente di tutto questo accade. Quando i piloti della Cia rinunciano a prendere il numero sulla coda, per paura che il velivolo possa rifugiarsi oltre confine, i peruviani lanciano un warning al Cessna: "Atterrate o vi spariamo", avvertono in lingua spagnola, comprensibile per i Bowers, ma sulle frequenze sbagliate. La tragedia è ormai prossima.
 
Gli agenti americani nutrono dubbi: "Sei sicuro che siano banditi. Sei sicuro?", chiede uno dei due ai peruviani sull'intercettore. "Sì'", risponde l'altro. Nell'aereo statunitense si è invece quasi sicuri che a bordo del Cessna non vi siano né droga né trafficanti: "Penso che stiamo facendo un errore", dice un pilota Usa all'altro che risponde: "Sono d'accordo con te".  E' troppo tardi. I peruviani fanno fuoco, Donaldson urla: "Mi stanno uccidendo. Ci stanno uccidendo". A quel punto, tutti si rendono conto dell'equivoco, ma per Veronica Bowers e la sua neonata è troppo tardi. Sono falciati a morte dai proiettili.

Per nove anni i servizi segreti mentono al Congresso, e oggi la Cia si difende: "Non avevamo -si legge in una nota ufficiale-alcuna autorità per dirigere o proibire le azioni del governo peruviano. La Cia non ha buttato giù alcun aereo. Il 21 aprile del 2001 (ma la data dell'incidente è il 20 aprile, ndr.) il personale (della Cia, ndr.) contestò che a bordo dell'aereo dei missionari vi fossero trafficanti di droga".

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