E' morto J.D. Salinger

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Un'immagine d'archivio di Jerome David Salinger
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L'autore de Il Giovane Holden viveva da anni lontanto da stampa e televisione. Si è spento a 91 anni. Ne ha dato notizia il figlio

J. D. Salinger, l'autore del Giovane Holden, è morto a 91 anni. Lo ha annunciato il figlio. Salinger aveva 91 anni e da decenni viveva da recluso. Aveva pubblicato Il Giovane Holden nel 1951 e dal 1965 aveva smesso di scrivere. Dal 1980 non dava interviste. Nato il 1 gennaio 1919 e cresciuto a Manhattan, lo scrittore si era trasferito a Cornish nel New Hampshire riducendo progressivamente i contatti umani. Lo scrittore da allora ha rilasciato pochissime interviste. Non ha mai effettuato apparizioni pubbliche, né pubblicato nulla di nuovo dal 1965, anno in cui apparve sul New Yorker un ultimo racconto. Il Giovane Holden sconvolse il corso della letteratura americana liberando la mano a discepoli geniali come Dom DeLillo e Thomas Pynchon. Il suo protagonista, Holden Caulfield, divenne il prototipo dell'adolescente ribelle e confuso in cerca della verità e dell'innocenza al di fuori dell'artificiale mondo degli adulti. Tra gli altri libri di Salinger, Nove Storie, Alzate l'Architrave Carpentieri, Franny e Zooey.

Il giovane Holden ha un titolo intraducibile e dalle mille sfumature e rimandi: è The catcher in the rye. Al suo significato, si legge nelle note dell'editore italiano, Einaudi, si fa riferimento di sfuggita in due punti del libro (capp. XVI e XVII). La famosa canzone scozzese di Robert Burns cui si allude ha una strofa che dice: Gin a body meet a body/Coming through the rye/Gin a body kiss a body/Need a body cry?. Cioè, traducendo letteralmente dal vernacolo scozzese se una persona incontra una persona che viene attraverso la segale; se una persona bacia una persona, deve una persona piangere?. Il protagonista del romanzo, il giovane Holden Caulfield, sente cantare questa vecchia canzone da un bambino per la strada; e crede di ricordarsi quel primo verso ma se lo ricorda storpiato: If a body catch a body coming through the rye ovvero se una persona afferra una persona che viene attraverso la segale. L'immagine che questo verso storpiato gli chiama alla mente è quella di una frotta di bambini che giocano in un campo di segale, sull'orlo di un dirupo; quando un bambino sta per cascare nel dirupo c'è qualcuno che lo acchiappa al volo, the catcher in the rye, che si potrebbe tradurre: l'acchiappatore nella segale, il coglitore nella segale, il pescatore nella segale. Ma un titolo come The Catcher in the Rye non evoca solo idilliache immagini agresti all'orecchio dei lettori americani, per i quali sia la parola catcher che la parola rye sono molto familiari con un significato del tutto moderno. Catcher è chiamato uno dei giocatori della squadra di baseball, il prenditore, cioè colui che, munito di guantone, corazza e maschera, sta dietro il batsman (battitore) per cercar di afferrare la palla lanciata dal pichter (lanciatore) se il battitore non la respinge con la sua mazza. Col nome di rye si designa comunemente il whisky-rye, il popolare tipo di whisky ottenuto dalla fermentazione della segale o di una mescolanza di segale e malto. The Catcher in the Rye, letto come puro accostamento di parole, suona come potrebbe suonare in Italia, spiega l'editore, il terzino nella grappa: "Essendo impossibile la traduzione -si legge-  non ci siamo sentiti autorizzati a sostituire a un titolo così elusivo un altro che fosse scelto di nostro arbitrio. Ci siamo quindi limitati a chiamare il romanzo col nome del protagonista. Holden Caulfield è un personaggio famoso e proverbiale negli Stati Uniti, l'eroe eponimo di tutta una generazione".

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