Haiti, Facebook si trasforma in bacheca d'emergenza
MondoMentre su YouTube passano i fimati amatoriali e Twitter ha segnalato per prima la notizia Facebook scopre in queste ore una sua vocazione allo scambio di informazioni per chi ha amici o parenti nell'isola colpita dal terremoto.
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Quando una notizia attraversa il mondo è diventato ormai normale rivolgersi al web in cerca di informazioni e aggiornamenti. E se su YouTube diventa possibile trovare video spesso prima che sui canali ufficiali (qui le immagni amatoriali da Haiti), su Twitter si trovano le prime notizie, Facebook pare avere scoperto una sua inaspetta, ma utile, vocazione allo scambio di informazioni e bacheca virtuale. Un luogo dove chi vive lontano dalla tragedia può chiedere e condividere informazioni sui amici e parenti rimasti coinvolti.
Sono già diversi i gruppi dedicati al terremoto di Haiti. Il più grande, Earthquake Haiti conta già molte migliaia di iscritti, quasi tutti alla ricerca di informazioni. Sulla bacheca, tra preghiere e link alla Croce Rossa, per esempio c'è Sharonda Wright che chiede notizie della suocera e della cognata, precisando il loro indirizzo 78 Rue Waag, Port au Prince. Dal terremoto non riesce più ad entrare in contatto con loro. Subito sotto Vicklyn Estime chiede informazioni sulla sua famiglia residente in Fontamara 27 rue magloire. E così via, in un costante aggiornamento di domande e richieste.
Ma è soprattutto l'area discussioni, che si articola come un forum, a prestarsi per lo scambio di informazioni. C'è per esempio Olivier Loones che chiede informazioni su Delmas 33 (una zona nel sud-est dell'Isola). Gli risponde LilyBelle Beaulieu con un link e la notizia che ci sarebbero danni seri in quella zona; come in Delmas 32, mentre una scuola sarebbe caduta nella zona 75. E ne approfitta per chiedere informazioni sulla zona 31, dove risiede la sua famiglia, ma della quale non ha avuto informazioni.
In un altro thread Nely Coperet chiede informazioni sull'asilo Horizon de l'Epoir. Le risponde Severine Gallego: ha telefonato via skype all'asilo ma dopo 48 secondi è caduta la lina, per il resto nessun altro aggiornamento Chiede invece informazioni su un orfanotrofio Flo Guillot; è riuscita a parlare con un'agenzia che si occupa dei bambini ma non le hanno saputo dire nulla.
Debbie Knight vorrebbe avere informazioni su Le Crayes e sulle possibilità di viaggiare verso Port-Aux-Prince. Le risponde Monica Simonsen, suo figlio lavora in un orfanotrofio proprio a Le Crayes e le ha detto che lì i danni sono stati minori, ma non ha aggiornamenti sulla situazione delle strade. Il thread continua con altri, che hanno amici o parenti a Le Crayes confermano la notizia.
Sono soprattutto volontari gli americani o gli europei che si trovano ad Haiti e le informazioni e notizie riguardano soprattutto strutture di assistenza. Agli orfanotrofi è dedicato un intero thread. I genitori dei ragazzi che si trovano lì a lavorare si scambiano informazioni a getto continuo, Neilani Simpson rassicura alcuni scrivendo di aver saputo che le persone che stanno nel Foyer d'Espoir stanno bene, mentre intanto Deanna Hik chiede informazioni sull'orfanotrofio de Sion. Dennis Moore e Gail Bracy invece hanno aperto un thread per spiegare come e a chi rivolgersi per offrirsi volontari.
Il thread di un gruppo parallelo è dedicato alla ricerca di parenti scomparsi, Jo Anne Shatkin cerca informazioni sulla nipote Britney Gengel, arrivata l'altro giorno ad Haiti con un gruppo di volontari, Dana Downey chiede informazioni su Alice Soeder, una volontaria canadese di cui non ha più notizie dal terremoto.
Passano le ore e gli iscritti ai vari gruppi aumentano, incrociandosi tra di loro. Chiunque ha una notizia o riesce a sentire via telefono un proprio caro posta la notizia in un thread, sperando di tranquilizzare così chi ha amici o parenti nella stessa zona. Come nelle bacheche di una volta, si cerca un po' tranquillità e notizie rassicuranti, più facili da ottenere grazie alla capillarità e alla pervasività della rete.
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Sono già diversi i gruppi dedicati al terremoto di Haiti. Il più grande, Earthquake Haiti conta già molte migliaia di iscritti, quasi tutti alla ricerca di informazioni. Sulla bacheca, tra preghiere e link alla Croce Rossa, per esempio c'è Sharonda Wright che chiede notizie della suocera e della cognata, precisando il loro indirizzo 78 Rue Waag, Port au Prince. Dal terremoto non riesce più ad entrare in contatto con loro. Subito sotto Vicklyn Estime chiede informazioni sulla sua famiglia residente in Fontamara 27 rue magloire. E così via, in un costante aggiornamento di domande e richieste.
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In un altro thread Nely Coperet chiede informazioni sull'asilo Horizon de l'Epoir. Le risponde Severine Gallego: ha telefonato via skype all'asilo ma dopo 48 secondi è caduta la lina, per il resto nessun altro aggiornamento Chiede invece informazioni su un orfanotrofio Flo Guillot; è riuscita a parlare con un'agenzia che si occupa dei bambini ma non le hanno saputo dire nulla.
Debbie Knight vorrebbe avere informazioni su Le Crayes e sulle possibilità di viaggiare verso Port-Aux-Prince. Le risponde Monica Simonsen, suo figlio lavora in un orfanotrofio proprio a Le Crayes e le ha detto che lì i danni sono stati minori, ma non ha aggiornamenti sulla situazione delle strade. Il thread continua con altri, che hanno amici o parenti a Le Crayes confermano la notizia.
Sono soprattutto volontari gli americani o gli europei che si trovano ad Haiti e le informazioni e notizie riguardano soprattutto strutture di assistenza. Agli orfanotrofi è dedicato un intero thread. I genitori dei ragazzi che si trovano lì a lavorare si scambiano informazioni a getto continuo, Neilani Simpson rassicura alcuni scrivendo di aver saputo che le persone che stanno nel Foyer d'Espoir stanno bene, mentre intanto Deanna Hik chiede informazioni sull'orfanotrofio de Sion. Dennis Moore e Gail Bracy invece hanno aperto un thread per spiegare come e a chi rivolgersi per offrirsi volontari.
Il thread di un gruppo parallelo è dedicato alla ricerca di parenti scomparsi, Jo Anne Shatkin cerca informazioni sulla nipote Britney Gengel, arrivata l'altro giorno ad Haiti con un gruppo di volontari, Dana Downey chiede informazioni su Alice Soeder, una volontaria canadese di cui non ha più notizie dal terremoto.
Passano le ore e gli iscritti ai vari gruppi aumentano, incrociandosi tra di loro. Chiunque ha una notizia o riesce a sentire via telefono un proprio caro posta la notizia in un thread, sperando di tranquilizzare così chi ha amici o parenti nella stessa zona. Come nelle bacheche di una volta, si cerca un po' tranquillità e notizie rassicuranti, più facili da ottenere grazie alla capillarità e alla pervasività della rete.
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