Al Qaeda rivendica il rapimento degli italiani in Mauritania

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Il sequestro "è avvenuto in risposta ai crimini compiuti dal governo italiano in Afghanistan e Iraq": è il messaggio audio datato 27 dicembre e diffuso dalla tv satellitare Al Arabiya attribuito al portavoce del gruppo di Al Qaeda nel Maghreb islamico

In un messaggio audio datato 27 dicembre 2009, diffuso dalla tv satellitare 'Al Arabiya' e attribuito al portavoce del gruppo di Al Qaeda nel Maghreb islamico, Salah Abu Mohamed, si rivendica il rapimento dei due turisti italiani in Mauritania. "Il rapimento - dice il portavoce - è avvenuto in risposta ai crimini compiuti dal governo italiano in Afghanistan e Iraq".
Sul sito di 'Al Arabiya' è anche stata pubblicata la foto dei due turisti italiani seduti per terra in mezzo al deserto, con alle spalle cinque uomini a volto coperto e armati. Il volto della donna, originaria del Burkina Faso, è stato oscurato come richiede la sharia, che vieta di mostrare immagini femminili. Al fianco della donna appare chiaramente il marito, Sergio Cicala: l'uomo con la barba bianca incolta, indossa una tuta e ha in mano il passaporto italiano.

Era da dieci giorni che non si avevano più notizie di Sergio Cicala, 65 anni, e della moglie Filomen Kabouree, originaria del Burkina Faso, 39 anni, che erano in viaggio nella Mauritania sudorientale. Il sequestro è avvenuto per mano di uomini armati sulla strada che unisce la città di Kobeny, 1.000 chilometri da Nuakchot, con il vicino Mali. Il veicolo sul quale viaggiavano è stato trovato abbandonato, la carrozzeria e le gomme crivellate di proiettili, a pochi chilometri di distanza dal confine con il Mali occidentale. I due, che vivono a Carini, in provincia di Palermo, stavano raggiungendo la famiglia della donna.

Ieri, la stampa locale aveva diffuso la notizia di un imminente accordo tra le autorità maliane e i terroristi di Al Qaeda nel Maghreb islamico per giungere al rilascio dei tre cooperanti spagnoli rapiti a fine novembre in Mauritania e del cittadino francese rapito lo scorso mese in Mali. Secondo una fonte vicina ai mediatori maliani, citata dall'agenzia di stampa mauritana 'al-Akhbar', ci sarebbero stati di recente progressi significativi nelle trattative condotte tra i funzionari maliani e i terroristi di Al Qaeda. Secondo la fonte, molto vicina ai ribelli Tuareg del Sahara impegnati nella trattativa, non è però al momento possibile definire con certezza quando termineranno le trattative e saranno rilasciati gli ostaggi. La fonte non ha fatto alcuna menzione sui due italiani rapiti, che potrebbero essere in mano allo stesso gruppo di sequestratori. Non è dunque chiaro se anche loro rientrano in questa trattativa.

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