Il tabloid Bild ha pubblicato sul web le immagini del bombardamento aereo di Kunduz, che uccise decine di civili. Il raid era stato compiuto dai soldati tedeschi. La Merkel chiede un'inchiesta, il capo di Stato maggiore si è dimesso. Guarda il filmato
Il sito internet del tabloid tedesco Bild ha diffuso un video choc, di un minuto e 32 secondi, sul bombardamento aereo di Kunduz del 4 settembre scorso, in cui morirono decine di civili. Il raid era stato ordinato ed eseguito dal comando tedesco in Afghanistan. Nel video si vedono le autocisterne di carburante circondate da decine di persone esplodere a seguito del raid.
L'ispettore generale delle forze armate tedesche ha rassegnato le sue dimissioni dopo che la storia è stata pubblicata e confermata da questo filmato. Si tratta di un'operazione che il comando tedesco aveva sempre difeso, coprendo però la notizia di vittime civili.
Ecco il video integrale, pubblicato anche su Youtube:
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha chiesto l'apertura di un'inchiesta sulla gestione delle notizie relative alle vittime civili del raid ordinato dal contingente tedesco in Afghanistan lo scorso 4 settembre.
"Ho sempre detto che se vogliamo ottenere fiducia, dobbiamo offrire la piena trasparenza. A questo riguardo l'attuale ministro della difesa ha ovviamente tutto il mio sostegno se indaga, per cosi' dire, ciò che deve essere investigato e se sostiene e mette in opera le necessarie conseguenze", ha dichiarato Merkel. Il cancelliere ha aggiunto di aspettarsi dall'attuale ministro del lavoro, ministro della difesa lo scorso settembre, e suo compagno di partito nella Cdu, Franz Josef Jung, una spiegazione "nello stesso spirito" di trasparenza.
Per la vicenda denunciata dal Bild, si sono dimessi l'ispettore generale, Wolfang Schneiderhan, e l'allora vice ministro della difesa, Peter Wichert, che si è assunto, la responsabilità della vicenda.
Jung sarebbe stato subito messo a conoscenza dell'elevato numero di vittime fra i civili a causa del raid, una notizia che invece smentiva nelle dichiarazioni ufficiali. Per questo, in molti, a cominciare dai liberali della coalizione al governo, hanno iniziato a chiedere le dimissioni dell'esponente cristiano democratico, che ha promesso di intervenire nelle prossime ore di fronte al Bundestag, al termine del dibattito sull'impegno tedesco in Afghanistan il prossimo anno.
Bild ha reso nota l'esistenza di un video e di un rapporto di 42 pagine stilato dalla polizia militare tedesca in Afghanistan, che include una prova anche delle insufficienti informazioni di intelligence a disposizione dei militari prima di ordinare il raid. Il rapporto con la notizia di vittime fra i civili, inclusi due ragazzi morti e sei feriti di eta' compresa fra sei e 20 anni, era stato inviato già poche ore dopo il raid, nella serata del 4 settembre, dalla base del contingente tedesco a Mazar-e-Sharif al comando delle operazioni a Postdam.
Malgrado questo, Jung ha continuato per alcuni giorni a sostenere che nel raid erano stati colpiti "solo terroristi talebani". Ma non solo. I militari tedeschi in Afghanistan erano a conoscenza del fatto che l'operazione in cui erano stati rubati i due tank con il combustibile non era stata portata a termine solo dagli insorti. Prima del raid, gli insorti avevano fatto irruzione in una moschea e "costretto diversi contadini a usare i loro trattori per rubare la benzina. Di questo gruppo, 14 sono scomparsi", si legge nel rapporto.
L'ispettore generale delle forze armate tedesche ha rassegnato le sue dimissioni dopo che la storia è stata pubblicata e confermata da questo filmato. Si tratta di un'operazione che il comando tedesco aveva sempre difeso, coprendo però la notizia di vittime civili.
Ecco il video integrale, pubblicato anche su Youtube:
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha chiesto l'apertura di un'inchiesta sulla gestione delle notizie relative alle vittime civili del raid ordinato dal contingente tedesco in Afghanistan lo scorso 4 settembre.
"Ho sempre detto che se vogliamo ottenere fiducia, dobbiamo offrire la piena trasparenza. A questo riguardo l'attuale ministro della difesa ha ovviamente tutto il mio sostegno se indaga, per cosi' dire, ciò che deve essere investigato e se sostiene e mette in opera le necessarie conseguenze", ha dichiarato Merkel. Il cancelliere ha aggiunto di aspettarsi dall'attuale ministro del lavoro, ministro della difesa lo scorso settembre, e suo compagno di partito nella Cdu, Franz Josef Jung, una spiegazione "nello stesso spirito" di trasparenza.
Per la vicenda denunciata dal Bild, si sono dimessi l'ispettore generale, Wolfang Schneiderhan, e l'allora vice ministro della difesa, Peter Wichert, che si è assunto, la responsabilità della vicenda.
Jung sarebbe stato subito messo a conoscenza dell'elevato numero di vittime fra i civili a causa del raid, una notizia che invece smentiva nelle dichiarazioni ufficiali. Per questo, in molti, a cominciare dai liberali della coalizione al governo, hanno iniziato a chiedere le dimissioni dell'esponente cristiano democratico, che ha promesso di intervenire nelle prossime ore di fronte al Bundestag, al termine del dibattito sull'impegno tedesco in Afghanistan il prossimo anno.
Bild ha reso nota l'esistenza di un video e di un rapporto di 42 pagine stilato dalla polizia militare tedesca in Afghanistan, che include una prova anche delle insufficienti informazioni di intelligence a disposizione dei militari prima di ordinare il raid. Il rapporto con la notizia di vittime fra i civili, inclusi due ragazzi morti e sei feriti di eta' compresa fra sei e 20 anni, era stato inviato già poche ore dopo il raid, nella serata del 4 settembre, dalla base del contingente tedesco a Mazar-e-Sharif al comando delle operazioni a Postdam.
Malgrado questo, Jung ha continuato per alcuni giorni a sostenere che nel raid erano stati colpiti "solo terroristi talebani". Ma non solo. I militari tedeschi in Afghanistan erano a conoscenza del fatto che l'operazione in cui erano stati rubati i due tank con il combustibile non era stata portata a termine solo dagli insorti. Prima del raid, gli insorti avevano fatto irruzione in una moschea e "costretto diversi contadini a usare i loro trattori per rubare la benzina. Di questo gruppo, 14 sono scomparsi", si legge nel rapporto.