Ha ripreso a funzionare, dopo essere rimasto fermo per oltre un anno a causa di alcune molliche di pane lasciate cadere da un uccello. Con questo nuovo esperimento i ricercatori sperano di poter scoprire i misteri dell'Universo
Ha impiegato quattordici mesi a riaccendere i motori e adesso tutti sperano che non sarà qualche briciola di pane a inceppare il Large Hadron Collider, il più potente acceleratore di particelle atomiche mai costruito. Lungo ventisette chilometri e custodito nei laboratori del Cern di Ginevra, a cento metri di profondità, il tunnel ipertecnologico è ripartito grazie all'intervento dei tecnici che hanno riparato l'ultimo guasto. All'inizio di novembre, infatti, alcune molliche di pane lasciate cadere da un uccello avevano mandato in tilt uno dei sistemi di refrigerazione di questo macchinario da 3,9 miliardi di euro. Adesso il primo fascio di protoni ha iniziato a percorrere l'acceleratore a una velocità vicina a quella della luce e tra qualche giorno le particelle entreranno in collisione fra loro. La speranza dei ricercatori è che tale scontro provochi elementi come quelli che si sono formati subito dopo il Big Bang. Scoprire le origini dell'Universo è infatti uno degli obiettivi dello studio, che punta a individuare il bosone di Higgs, la cosiddetta particella di Dio dalla quale dipenderebbe l'esistenza della massa.