Battisti, sciopero della fame contro l'estradizione

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Lettera dell'ex terrorista al presidente Lula, che lunedì sarà a Roma per incontrare Berlusconi: "Consegno la mia vita nelle mani di Sua eccellenza e del popolo brasiliano". Attesa per la decisione dell''Alta Corte

Il presidente brasiliano Lula arriverà a Roma a pochi giorni dall'udienza dell'Alta Corte chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di estradizione di Cesare Battisti, presentata tempo fa dall'Italia. Il caso dell'ex terrorista italiano, condannato in contumacia all'ergastolo con sentenze passate in giudicato per aver commesso quattro omicidi in concorso durante gli anni di piombo, si sposta così dalle aule dei tribunali ai salotti della diplomazia. Lunedì a pranzo, dopo l'apertura del vertice Fao, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarà infatti con il presidente brasiliano, e non è escluso che tra i temi in agenda ci sia proprio lo spinoso caso Battisti. Anche perchè potrebbe toccare proprio a Lula il verdetto definitivo sul caso giuridico dell'anno a Brasilia. Giovedì scorso l'udienza per decidere il via libera o il no all'estradizione di Battisti è finità in parità tra gli otto giudici del Supremo Tribunal Federal. La patata bollente è rimasta nelle mani del presidente dell'Alta Corte che dovrà esprimere un voto nell'udienza di mercoledì prossimo. Mendes pare orientato a favore dell'estradizione: se così fosse, la conta finirebbe 5-4, dando quindi il via libera al rientro in Italia dell'ex militante dei Proletari armati per il comunismo. Ma la partita potrebbe non finire lì. Perchè Lula, intenzionato ad esercitare fino in fondo il suo potere e contrario all'estradizione, potrebbe riaprire la questione e bloccare il 5-4. Intanto dal carcere Cesare Battisti ha iniziato uno sciopero della fame totale contro l'estradizione.

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