Facebook: Un poke per la pace nel mondo

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Un computer aperto su Facebook - Foto: La Presse
Facebook Privacy

Nuova iniziativa su Facebook: utilizzare il social-network per organizzare azioni pacifiste. Una sezione dedicata del social network aggrega le piccole rivoluzioni che ogni giorno stanno accadendo in tutto il mondo.

di Nicola Bruno

Lo scorso anno più di mille persone hanno marciato a Trafalgar Square per protestare contro la diffusione di coltelli e armi da sparo nei quartieri londinesi. Un'iniziativa nata dopo alcuni episodi di violenza urbana e che non avrebbe mai visto la luce senza il passaparola scattato spontaneamente su Facebook.

Più di recente, in 185 città del mondo ci sono state manifestazioni contro i sequestri delle FARC colombiane. Anche qui, tutto è partito da un semplice gruppo su Facebook: dopo aver attirato circa 300mila membri, è poi nata l'idea di far sentire la propria voce anche nel mondo reale.

Sono solo due esempi di come il social-network californiano si stia trasformando in una potente piattaforma per mobilitare gli utenti per scopi di protesta politica e sociale. Alla lista si potrebbero aggiungere decine di altri esempi: dall'Iran alla guerra in Palestina, passando per la Birmania e le microproteste locali.

Tutto ciò, secondo il guru californiano della captologia (lo studio dei computer come tecnologie persuasive) BJ Fogg non avviene a caso, ma perché Facebook è stata da sempre pensata come una potente tecnologia per aggregare gli utenti. Molto più degli blog e delle noiose petizioni online, l'architettura del social-network ha una marcia in più, destinata, secondo le sue ottimistiche previsioni, a portare la pace nel mondo nel giro di 30 anni.

Di qui l'idea di dar vita ad una nuova sezione del social-network, raggiungibile all'indirizzo www.peace.facebook.com, in cui valorizzare le esperienze di successo ma anche mettere in luce informazioni che di solito non si conoscono. Come, ad esempio, i dati in tempo reale su quanti israeliani e palestinesi hanno stretto amicizia nelle ultime ore. E così pure per altre fazioni in conflitto (sciiti e sunniti, greci e ciprioti).

Peace Facebook si inserisce all'interno di un più vasto progetto dello Stanford Persuasive Lab diretto da BJ Fogg che punta a promuovere azioni online per promuovere la cultura della pace. Si chiama Peace Dot ed è un aggregatore di molte risorse interessanti per attivisti, semplici blogger, ma anche sviluppatori che costruiscono software per la pace all'insegna dello slogan "Make Code, not war".

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