Il 4 novembre del 2008 al grido di “Yes We Can” l’America festeggiava la storica elezione del primo presidente di colore. Un viaggio per immagini per ripercorrere i primi 12 mesi alla Casa Bianca di Barack Obama. GUARDA LE FOTO E I VIDEO
Obama, L'ALBUM FOTOGRAFICO
“Ciao, Chicago! Se là fuori c'è ancora qualcuno che dubita che l'America sia un luogo dove tutto è possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri Fondatori sia vivo nella nostra epoca, che ancora mette in dubbio la forza della nostra democrazia, questa notte è la vostra risposta (…)”.
Una risposta “pronunciata da giovani e vecchi, ricchi e poveri, democratici e repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani, gay, etero, disabili e non disabili: americani che hanno inviato al mondo il messaggio che noi non siamo mai stati semplicemente un insieme di individui o un insieme di Stati rossi [Repubblicani] e Stati blu [Democratici]: noi siamo e saremo sempre gli Stati Uniti d'America (…) Questa notte, grazie a quello che abbiamo fatto in questa giornata, in queste elezioni, in questo momento storico, il cambiamento è arrivato in America”.
Chicago, 4 novembre 2008. Il nuovo presidente Barack Obama si presenta all’America e al mondo. Gli Stati Uniti hanno eletto il primo presidente di colore. L’I have a dream di Marthin Luther King sembra ormai realtà. Dalle strade di New York ai bar di Londra, dai villaggi del Kenya (dove è nato il papà di Obama) all’Avana, dai boulevard di Parigi al Giappone, tutto il mondo festeggia il momento storico al grido di “Yes we can”.
E la festa riesplode il 20 gennaio a Washington in occasione del suo insediamento. “Siamo riuniti qui oggi perché abbiamo preferito la speranza alla paura, l'unità al conflitto e alla discordia”. Chiarissimo il suo messaggio: “C'è bisogno di una nuova Era di responsabilità: abbiamo dei doveri verso noi stessi, la nostra nazione e il mondo”. E le promesse: “Batteremo la crisi e il terrorismo”.
L’apertura all’Islam, la chiusura di Guantanamo attesa da un anno, la contestata riforma della sanità, l’impegno nella lotta al surriscaldamento globale, l’annunciato ritiro dall’Iraq, il rinforzo delle truppe in Afghanistan, il saluto alle bare dei militari caduti, i dubbi sulle scelte economiche, l’inaspettato Nobel per la Pace.
Oggi, a un anno di distanza, alle parole di speranza e alle promesse si sono inevitabilmente affiancati problemi, difficoltà impreviste ma anche critiche e perplessità sul suo operato. Ma è indubbio che dal 4 novembre del 2008 qualcosa è cambiato.
Ecco una selezione di video che testimoniano alcuni dei momenti più significativi del primo anno di Obama
“Ciao, Chicago! Se là fuori c'è ancora qualcuno che dubita che l'America sia un luogo dove tutto è possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri Fondatori sia vivo nella nostra epoca, che ancora mette in dubbio la forza della nostra democrazia, questa notte è la vostra risposta (…)”.
Una risposta “pronunciata da giovani e vecchi, ricchi e poveri, democratici e repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani, gay, etero, disabili e non disabili: americani che hanno inviato al mondo il messaggio che noi non siamo mai stati semplicemente un insieme di individui o un insieme di Stati rossi [Repubblicani] e Stati blu [Democratici]: noi siamo e saremo sempre gli Stati Uniti d'America (…) Questa notte, grazie a quello che abbiamo fatto in questa giornata, in queste elezioni, in questo momento storico, il cambiamento è arrivato in America”.
Chicago, 4 novembre 2008. Il nuovo presidente Barack Obama si presenta all’America e al mondo. Gli Stati Uniti hanno eletto il primo presidente di colore. L’I have a dream di Marthin Luther King sembra ormai realtà. Dalle strade di New York ai bar di Londra, dai villaggi del Kenya (dove è nato il papà di Obama) all’Avana, dai boulevard di Parigi al Giappone, tutto il mondo festeggia il momento storico al grido di “Yes we can”.
E la festa riesplode il 20 gennaio a Washington in occasione del suo insediamento. “Siamo riuniti qui oggi perché abbiamo preferito la speranza alla paura, l'unità al conflitto e alla discordia”. Chiarissimo il suo messaggio: “C'è bisogno di una nuova Era di responsabilità: abbiamo dei doveri verso noi stessi, la nostra nazione e il mondo”. E le promesse: “Batteremo la crisi e il terrorismo”.
L’apertura all’Islam, la chiusura di Guantanamo attesa da un anno, la contestata riforma della sanità, l’impegno nella lotta al surriscaldamento globale, l’annunciato ritiro dall’Iraq, il rinforzo delle truppe in Afghanistan, il saluto alle bare dei militari caduti, i dubbi sulle scelte economiche, l’inaspettato Nobel per la Pace.
Oggi, a un anno di distanza, alle parole di speranza e alle promesse si sono inevitabilmente affiancati problemi, difficoltà impreviste ma anche critiche e perplessità sul suo operato. Ma è indubbio che dal 4 novembre del 2008 qualcosa è cambiato.
Ecco una selezione di video che testimoniano alcuni dei momenti più significativi del primo anno di Obama