Stati Uniti vicini al Pakistan, Petraeus e Kerry a Islamabad

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Cresce il numero dei profughi nell'area del sud Waziristan per l'offensiva anti-talebana. Intanto, la visita del capo del comando militare Usa e del presidente della Commissione esteri Senato, sono un chiaro messaggio: gli Usa non lasciano solo il Paese

A 48 ore dall'inizio dell'attacco più massiccio mai sferrato alle roccaforti talebane in Pakistan, arriva il sostegno degli alleati statunitensi che, con il generale Petraeus, offrono maggiori aiuti militari. Con il presidente della commissione esteri del senato, John kerry, rimettono sul tavolo il pacchetto di aiuti da 7 miliardi e mezzo di dollari, già stanziati dall'amministrazione Obama, per aiutare il pakistan nella transizione democratica dopo anni di regime militare.

Gli Stati Uniti non lasciano solo il Pakistan, è questo il messaggio di due visite che arrivano in coincidenza con un'operazione militare fortemente voluta proprio dall'america. Intanto, il portavoce dell'esercito di Islamabad mostra ottimismo, annunica l'uccisione di decine di talebani mentre, spiega, la striscia di territorio del sud Waziristan è accerchiata: obiettivo, trasformarla in una grande trappola per le forze ribelli.

Per il momento, però, rischia di diventarlo per la popolazione civile. Secondo l'alto commissariato dell'Onu sono già 100mila i profughi, su una popolazione di circa 400mila abitanti, fatti evacuare attraverso un corridoio umanitario aperto dal governo, che ha anche allestito delle tendopoli, in attesa della fine delle operazioni.

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