L'autista del secondo blindato racconta una versione che modifica la prima ricostruzione dei fatti. Gli investigatori tendono ora ad escludere che l'auto sia esplosa in mezzo ai due blindati su cui viaggiavano i nostri soldati
La nuova ipotesi è questa: La Toyota carica di esplosivo era parcheggiata, ferma, sul ciglio della strada. Non in movimento fra i due Lince. Agli investigatori italiani l'autista del secondo blindato ha spiegato che una delle regole cui sono sottoposti i conducenti dei Lince è quella dell'adozione di un andamento di marcia con una distanza di cinque-sei metri tra un mezzo e l'altro. Si applica per scongiurare eventuali infiltrazioni di altri mezzi tra le colonne militari. Una versione che potrebbe far pensare che l'autobomba possa essere stata azionata da un telecomando a distanza.
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