"Non doveva andare": lo strazio dei parenti di Alessandro

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Il paracadutista rimasto vittima dell'attacco in Afghanistan era originario di Oratino, in provincia di Campobasso. Lì familiari e amici aspettano il rientro della salma, previsto per domani

Non parlano i familiari e gli amici di Alesandro Di Lisio, caporalmaggiore della Brigata Folgore italiana caduto in Afghanistan. Sono in molti a pensare che in Afghanistan Alessandro non doveva andare. "Questa guerra assurda non ci appartiene", ripetono. Intanto, mentre si attende il rientro in Italia della salma per i funerali, il sindaco di Oratino, il paese in provincia di Campobasso dove il giovane risiedeva con la sua famiglia, ha indetto il lutto cittadino.

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