Continuano le proteste nel Paese dove è prevista una nuova manifestazione dei sostenitori del candidato democratico Mir Hossein Mousavi dichiarato sconfitto. Intanto il pugno di ferro della repressione si abbatte sui mezzi di informazione
L'hanno chiamata la rivoluzione di Internet, perché i messaggi e le immagini della rivolta sono corsi sui social network come Facebook, Twitter, Myspace. La stampa straniera, con le mani legate, ha avuto modo di informarsi solo consultando la rete. Il regime ha scatenato i pasdaran, per censurare tutti i siti e i blog che potessero far trapelare all'esterno notizie sulla repressione in atto. Questo è quel che sta accadendo in Iran, dopo le elezioni che hanno incoronato Mahmoud Ahmadinejad. I sostenitori del moderato Mir Hossein Mousavi sono scesi in piazza per chiedere nuove consultazioni.