I pirati all'arrembaggio dell'Europa
MondoIn Svezia il Pirate Party, il movimento a favore del filesharing e della privacy in rete, ottiene il 7% e un seggio all'Europarlamento - AP photo
di David Saltuari
Un risultato a sorpresa in queste elezioni europee arriva dalla Svezia. Il Pirate Party, letteralmente Partito dei Pirati, un movimento che si batte per il file sharing su Internet e per la protezione della privacy in rete, ha ottenuto il 7,1% dei voti e un seggio all'Europarlamento. Non solo. All'entrata in vigore del trattato di Lisbona, che concede alla Svezia 20 eurodeputati, i seggi conquistati dai pirati potrebbero salire a due.
Fondato nel 2006, il Pirate Party ufficialmente non ha collegamenti con Pirate Bay, il sito di filesharing recentemente al centro delle cronache giudiziarie, ma come i suoi quasi omologhi sul web si batte per cambiare, in senso meno restrittivo, le leggi sul copyright e su diritto d'autore. Altro punto centrale della loro piattaforma è la tutela della privacy dei cittadini, sia in rete che offline, e la trasparenza della pubblica amministrazione.
Creatore e presidente del partito è l'imprenditore di 37 anni Rickard Falkvinge. Nonostante il nome aggressivo del suo partito, Falkvinge ha un passato politico non estremista. Impegnato professionalmente da sempre nell'area web, ha militato nel movimento giovanile del Partito Moderato, il principale partito di centro-destra svedese di orientamento liberal conservatore. Lo stesso Pirate Party rifiuta di catalogarsi sul tradizionale asse destra-sinistra dello schieramento politico. Nel proprio manifesto afferma di non aspirare ad incarichi di governo ma di voler portare all'attenzione del dibattito politico il tema del diritto d'autore.
Alle precedenti elezioni generali in Svezia, nel 2006, il Pirate Party si era fermato solo allo 0.63%. Le vicende giudiziare di Pirate Bay hanno però portato l'argomento del filesharing al centro del dibattito politico svedese. Il partito di Falkvinge ha organizzato, nei giorni del processo ai gestori del sito incriminato, diverse manifestazioni a sostegno degli imputati, riusciendo a portarsi all'attenzione dei media. I sondaggi effettuati nei giorni precedenti alle elezioni europee attestavano il partito intorno al 5%. Il 7,1% è un risultato che ha superato anche le più rosee aspettative.
Sconosciuto ai media tradizionali, il Pirate Party godeva, già prima delle elezioni europee, di una buona fama all'interno della rete e ha ispirato epigoni in altri paesi europei. Partiti dei pirati esistono già in Spagna, Austria, Germania, Danimarca, Polonia e Finlandia e nel 2007 è stato organizzato a Vienna il primo incontro internazionale del movimento. Il loro successo elettorale non è però paragonabile al caso svedese. Il Partito dei Pirati,presente a queste elezion, anche in Germania, si è fermato allo 0,9%. In Italia il rappresentante del Partito Pirata era il candidato di Sinistra e Libertà Alessandro Bottoni.
Un risultato a sorpresa in queste elezioni europee arriva dalla Svezia. Il Pirate Party, letteralmente Partito dei Pirati, un movimento che si batte per il file sharing su Internet e per la protezione della privacy in rete, ha ottenuto il 7,1% dei voti e un seggio all'Europarlamento. Non solo. All'entrata in vigore del trattato di Lisbona, che concede alla Svezia 20 eurodeputati, i seggi conquistati dai pirati potrebbero salire a due.
Fondato nel 2006, il Pirate Party ufficialmente non ha collegamenti con Pirate Bay, il sito di filesharing recentemente al centro delle cronache giudiziarie, ma come i suoi quasi omologhi sul web si batte per cambiare, in senso meno restrittivo, le leggi sul copyright e su diritto d'autore. Altro punto centrale della loro piattaforma è la tutela della privacy dei cittadini, sia in rete che offline, e la trasparenza della pubblica amministrazione.
Creatore e presidente del partito è l'imprenditore di 37 anni Rickard Falkvinge. Nonostante il nome aggressivo del suo partito, Falkvinge ha un passato politico non estremista. Impegnato professionalmente da sempre nell'area web, ha militato nel movimento giovanile del Partito Moderato, il principale partito di centro-destra svedese di orientamento liberal conservatore. Lo stesso Pirate Party rifiuta di catalogarsi sul tradizionale asse destra-sinistra dello schieramento politico. Nel proprio manifesto afferma di non aspirare ad incarichi di governo ma di voler portare all'attenzione del dibattito politico il tema del diritto d'autore.
Alle precedenti elezioni generali in Svezia, nel 2006, il Pirate Party si era fermato solo allo 0.63%. Le vicende giudiziare di Pirate Bay hanno però portato l'argomento del filesharing al centro del dibattito politico svedese. Il partito di Falkvinge ha organizzato, nei giorni del processo ai gestori del sito incriminato, diverse manifestazioni a sostegno degli imputati, riusciendo a portarsi all'attenzione dei media. I sondaggi effettuati nei giorni precedenti alle elezioni europee attestavano il partito intorno al 5%. Il 7,1% è un risultato che ha superato anche le più rosee aspettative.
Sconosciuto ai media tradizionali, il Pirate Party godeva, già prima delle elezioni europee, di una buona fama all'interno della rete e ha ispirato epigoni in altri paesi europei. Partiti dei pirati esistono già in Spagna, Austria, Germania, Danimarca, Polonia e Finlandia e nel 2007 è stato organizzato a Vienna il primo incontro internazionale del movimento. Il loro successo elettorale non è però paragonabile al caso svedese. Il Partito dei Pirati,presente a queste elezion, anche in Germania, si è fermato allo 0,9%. In Italia il rappresentante del Partito Pirata era il candidato di Sinistra e Libertà Alessandro Bottoni.