Era la notte tra il 3 e il 4 giugno 1989 quando i carri armati mandati dal governo comunista uccisero migliaia di studenti che da settimane chiedevano una svolta democratica al regime. Pechino ricorda oggi nel silenzio quel giorno
Nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989 i carri armati attaccarono i giovani che da settimane occupavano piazza Tienanmen chiedendo una svolta democratica in Cina. Alla fine prevalse l'ala conservatrice e Deng Xiaoping diede l'ordine di attaccare. I morti furono centinaia. Pechino ricorda oggi nel silenzio quello che continua a definire come "un incidente" dall'establishment. Per il ventesimo anniversario sono state disposte ingenti le misure di sicurezza, con poliziotti in borghese a vigilare sui luoghi simbolo della protesta.