Annunci e smentite sul rilascio del volontario italiano della Croce Rossa Internazionale rapito dai terroristi di Abu Sayyaf a gennaio. Il ministro degli Esteri: "Ha un problema di deambulazione ma il suo stato di salute non è cattivo"
Speranza prima, angoscia e attesa poi per Eugenio Vagni, l'operatore italiano della croce Rossa Internazionale rapito nelle Filippine il 15 gennaio scorso dai terroristi di Abu Sayyaf. In un primo momento si era sparsa la voce che Vagni fosse stato abbandonato dai suoi rapitori, poi la polizia locale ha fatto sapere che è stato ceduto a un altro gruppo di ribelli. Grande prudenza dalla Farnesina: "Non sappiamo niente più di ieri - ha detto il ministro Frattini - Vagni ha un problma di deambulazione ma il suo stato di salute non è cattivo. Abbiamo però chiesto di evitare azioni pericolose".