Il primo prigioniero a lasciare il campo di detenzione dopo l'elezione di Obama, un etiope con residenza nel Regno Unito, accusa gli Usa e i servizi britannici di complicità nelle presunte torture subite in Marocco
"Faccio ancora difficoltà a credere di essere stato sequestrato, trasportato da un paese all'altro, e torturato con sistemi medievali, il tutto orchestrato dal governo degli Stati Uniti", ha detto Binyam Mohamed, in un comunicato diffuso dai suoli legali. L'uomo di origine etiope, ex residente in Gran Bretagna, arrivato a Londra dopo quattro anni di detenzione nella prigione di Guantanamo, è stato rimesso in libertà. Nei suoi confronti non sono state formalizzate accuse. "Ho vissuto un'esperienza che mai avrei pensato di vivere nei miei più neri incubi", ha fatto sapere.