Migliaia di persone hanno iniziato a sfilare per le vie del centro, partendo dalla piazza antistante al Castello Sforzesco
Manifestazione a Milano per dire no alla guerra ed esprimere la propria solidarietà al popolo ucraino attaccato dalla Russia (IL CONFLITTO IN DIRETTA - LO SPECIALE - TUTTI I VIDEO DA KIEV). Migliaia di persone sfilato per le vie del centro, partendo dalla piazza antistante al Castello Sforzesco, nell'ambito del corteo 'Milano contro la guerra' promosso da diverse realtà associative, centri sociali, collettivi e studenti. La manifestazione è sostenuta anche dall'Arci, dai sindacati di base, dai Sentinelli, dai Fridays for Future, oltre che dai circoli Anpi, da Rifondazione comunista e Sinistra italiana.
La manifestazione
Ad aprire il corteo principale è stata una lunga bandiera della pace che i manifestanti hanno tenuto sopra le loro spalle, sotto la quale hanno giocato i bambini che sono venuti in corteo con le loro famiglie. Sono tanti i cittadini ucraini che vivono a Milano da anni che hanno deciso oggi di sfilare in solidarietà per il loro popolo. Molte persone sono arrivate in piazza con le bandiere ucraine, anche dipinte in volto o sulle mascherine, o con le bandiere della pace.
leggi anche
Guerra in Ucraina: i reportage e le dirette di Sky TG24. VIDEO
Corteo a Porta Venezia
Da Porta Venezia è partito un altro corteo composto per la maggior parte da studenti delle scuole superiori che attraverse le vie del centro per raggiungere la manifestazione principale. L'inizio del corteo è aperto da uno striscione con la scritta: 'No alle guerre sulla nostra pelle. Nè con la Nato nè con la Russia'. Il corteo poi ha raggiunto gli altri manifestanti in largo Cairoli.
Inno nazionale e bandiera in Duomo tra gli applausi
Gli ucraini che vivono a Milano, tra gli ultimi a giungere in piazza Duomo dove si è concluso il corteo contro la guerra, hanno srotolato la loro bandiera gialloblu e intonato l'inno nazionale, mettendosi in cerchio. Dalla piazza è salito un applauso. A Milano vive la comunità ucraina più grande d'Italia, composta da circa 20 mila persone. Sono soprattutto donne, arrivate qui per lavoro, che sono adesso preoccupate per le loro famiglie. "Solo questo possiamo fare al momento - ha spiegato Alla - manifestare solidarietà al nostro popolo in questo corteo. La mia famiglia vive vicino alla Crimea e da tre giorni sono entrati i russi. Ogni mattina mi sveglio con le chiamate di mia madre che stanotte sentiva esplosioni". Natalia ha invece raccontato che sua madre vive a Kiev e "da due giorni sta in un rifugio anti bombe, mi racconta che ci sono esplosioni continue. Io non dormo e non mangio in questi giorni. La mia vita è qua ma tutta la mia famiglia e li - ha detto -. Tanta gente si è rifugiata nella metropolitana e dormono lì, anche con i bambini".