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Milano, protesta contro Diaz-Canel sotto il consolato cubano. VIDEO

Lombardia

I manifestanti definiscono il presidente "un assassino" e chiedono "la libertà", al grido di "Patria Y Vida"

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Circa 600 manifestanti cubani sono scesi in piazza a Milano, vicino al consolato di Cuba di via Gozzi, contro il Governo del presidente Miguel Diaz-Canel. Quest'ultimo, in patria, ha represso le proteste (FOTO) di migliaia di cubani che chiedevano aiuti economici. Durante le manifestazioni a  Cuba c'è stato anche un morto, un uomo di 36 anni. I manifestanti di via Gozzi definiscono Diaz-Canel "un assassino" e chiedono "la libertà", al grido di "Patria Y Vida".

Le prime concessioni del Governo cubano dopo le proteste

Dopo le proteste dei giorni scorsi sono arrivate le prime concessioni da parte del Governo cubano che ha autorizzato l'ingresso temporaneo "senza limiti" nel Paese di generi alimentari, prodotti da bagno e medicinali - merci che scarseggiano nel mercato nazionale - senza il pagamento di tariffe. Tali importazioni saranno consentite dal 19 luglio fino al 31 dicembre 2021. Lo ha annunciato in televisione il primo ministro Manuel Marrero. Per quanto riguarda l'import dei generi di prima necessità, Marrero ha spiegato che consentirà ai viaggiatori in arrivo sull'isola di portare con sé quantitativi di questi prodotti senza limiti, rispettando tuttavia le regole imposte dalle compagnie aeree, e senza il pagamento di dazi. Inoltre, il ministro dell'Economia Alejandro Gil ha annunciato un miglioramento dei salari statali, parlando di una profonda revisione della "scala salariale, che sarà gradualmente eliminata, nelle imprese statali, il che aumenterà la loro autonomia e migliorerà il reddito dei lavoratori".

Gli scontri

Il bilancio delle proteste avvenute a Cuba nei giorni scorsi è di un morto, centinaia di feriti. Sull'isola si sono viste auto della polizia rovesciate, lanci di pietre contro agenti e militari, negozi gestiti dal governo saccheggiati. Nel corso delle manifestazioni migliaia di dimostranti sono scesi in strada nella più grande protesta di massa mai vista sull'isola negli ultimi 30 anni. Stremati da una crisi economica aggravata dalla pandemia di Covid-19, i cubani hanno messo nel mirino il presidente della repubblica Miguel Diaz-Canel. La protesta, nata in modo spontaneo come appello via web, è stata poi rilanciata sui social network, con una modalità relativamente nuova per Cuba, dove solitamente gli unici raduni autorizzati sono quelli del partito storico. "Abbasso la dittatura", "libertà", "se ne vadano a casa" sono stati alcuni degli slogan urlati da migliaia di cubani alle prese con mancanza di cibo e medicinali. I momenti di maggior tensione tra manifestanti e forze dell'ordine si sono registrati all'Avana e nella piccola città di San Antonio de los Banos, a una trentina di chilometri dalla capitale. Gli agenti hanno risposto con manganelli e spray al peperoncino, arrestando centinaia di dimostranti che sono stati caricati nei furgoni e portati via.

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