"Sono assolutamente felice della presenza di Guido Bertolaso nella funzione che andrà a ricoprire e sono totalmente disponibile a dargli tutto il sostegno possibile", sottolinea il primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano
“Bertolaso lo conosco e lo stimo: da giovani lavoravamo assieme, lui meglio di me, in cooperazione internazionale". Così a Timeline, su Sky TG24, Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano. "Io ho fama di non essere persona allineata con la Regione Lombardia nella sua attuale gestione, ma sono assolutamente felice della presenza di Guido Bertolaso nella funzione che andrà a ricoprire e sono totalmente disponibile a dargli tutto il sostegno possibile", sottolinea Galli. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA CONFERENZA DI BERTOLASO - CHI E')
"La contrapposizione tra Governo e Regione - ha aggiunto Galli - su questa questione non la vedo. La Regione ha scelto un tecnico di particolare esperienza per svolgere una determinata mansione. Credo che le referenze organizzative di Guido Bertolaso siano tali che le questioni di lana caprina, che francamente non mi interessano, possono essere accantonate. La competenza c’è, la voglia di fare altrettanto. Adesso l’importante è vaccinare 10 milioni di lombardi e 60 milioni di italiani". Vaccinare tutti i lombardi entro giugno sarà possibile? "La sfera di cristallo per garantire il 100% non ce l’ho – ha risposto Galli -, le premesse sono abbastanza critiche. L’ottimismo della volontà ci deve essere per forza".
"Importante vaccinare rapidamente per evitare varianti resistenti al vaccino"
“Le varianti sono una delle caratteristiche di un virus come questo, a Rna. Tutte le volte che si riproduce determina nella sequenza figlia qualcosa di diverso dalla sequenza madre - spiega ancora Galli -. Se salta fuori una mutazione per noi sbagliata che diventa giusta per il virus è un problema serio. Potrebbe determinare una maggiore aggressività, una maggiore capacità di diffusione, una capacità di sfuggire agli anticorpi neutralizzanti che ci vengono fatti produrre dal vaccino. C’è la possibilità che arrivi, ma mi auguro di no, il mutante resistente anche al vaccino. È uno dei motivi per cui si sottolinea l’importanza di provvedere a una vaccinazione rapida: più gente si vaccina tutta quanta assieme, meno il virus può circolare e meno è probabile che vengano messe in piedi varianti resistenti".