Il leghista nel suo discorso alla Camera ha definito la ragazza, liberata in Somalia il 9 maggio dopo il rapimento in Kenya e 18 mesi di prigionia, una "neo-terrorista"
La madre di Silvia Romano (CHI E'), interpellata dai giornalisti durante una breve uscita per fare acquisti in farmacia e in panetteria, prima non ha voluto commentare le dichiarazioni del deputato della Lega, Alessandro Pagano, poi ha affermato: "Non ho sentito e non mi interessa. Guardi, non amo la politica, non la seguo". Il leghista nel suo discorso alla Camera ha definito la ragazza, liberata in Somalia il 9 maggio dopo il rapimento in Kenya e 18 mesi di prigionia, una "neo-terrorista". (L'ARRIVO A CIAMPINO – FOTO - L'ARRIVO A CASA A MILANO)
La madre ai giornalisti: "Senza di voi si starebbe meglio"
Ai cronisti che le hanno domandato come fossero i primi giorni della figlia dopo il rientro in Italia ha risposto che "se non ci foste voi starebbe molto meglio".
Comandante del Ros a casa della cooperante per "visita di cortesia"
Secondo quanto appreso dall'Ansa, il comandante del Ros, Andrea Leo, assieme a un ufficiale, è stato a casa di Silvia Romano. L'incontro, definito "una visita di cortesia", è durato circa mezz'ora.
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Le indagini della procura sugli insulti dei giorni scorsi
La giovane cooperante al suo arrivo in Italia ha indossato abiti islamici e affermato di essersi convertita all'Islam. La notizia ha scatenato reazioni aggressive, con minacce sui social che hanno portato alla chiusura del suo profilo Facebook e all'apertura di un'inchiesta da parte della procura. Nell'ambito delle indagini, la ragazza è stata sentita ieri dal responsabile dell'antiterrorismo milanese, Alberto Nobili. Oggi gli investigatori del Ros, guidati da Andrea Leo, hanno cominciato ad analizzare tutte le decine e decine di messaggi d'odio, con particolare attenzione verso quelli con minacce di morte.
Al setaccio i messaggi d'odio
Gli investigatori in queste ore stanno passando al setaccio tutti i messaggi della campagna d'odio online che si è scatenata contro la cooperante milanese. Le indagini puntano a individuare con precisione gli autori delle intimidazioni online e a verificare eventuali collegamenti tra chi ha scritto le minacce e i gruppi dell'estrema destra.