Coronavirus, l'Italia che resiste: a Milano lezioni di danza all'aperto

Lombardia
Un'immagine della coreografia

L'iniziativa della scuola Area Dance si è svolta al Parco Alessandrini. L'obiettivo è "far vedere che in un modo o nell’altro ce la possiamo fare. La chiusura degli edifici non deve far chiudere le persone" ha spiegato il direttore artistico Giuseppe Galizia

Ballare all'aperto per non permettere al virus di fermare la danza. Con questo obiettivo Area Dance, scuola di Milano di ballerini professionisti e di formazione di diverse discipline, dal classico al moderno, al musical al tip tap, ha organizzato una lezione all’aperto di danza moderna al Parco Alessandrini in via Monte Cimone per fronteggiare e reagire all’emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - ANTIVIRUS: L'ITALIA CHE RESISTE).

L'intervista al direttore artistico Giuseppe Galizia

“Tutte le scuole di danza e tutti i centri sportivi sono chiusi, quindi anche noi - spiega Giuseppe Galizia, direttore artistico di Area Dance -, ma abbiamo pensato che la chiusura degli edifici non debba far chiudere le persone. Col buon senso si possono organizzare delle attività che permettono a chi ha scelto nella vita di fare questo, cioè di ballare, di lavorare in teatro, di fare arte, di continuare a condividere il proprio lavoro. La cosa più importante è farlo insieme".
Per Galizia la lezione all'aperto, tenuta dalla coreografa Anna Rita Larghi sul brano 'Aria c'è' del duo Musica Nuda, "è un segnale, ma anche una nostra esigenza: per un ballerino stare fermo due settimane è un problema perché il fisico si deve allenare. Con la chiusura delle scuole non riusciamo a fare lezioni di danza, noi insegnanti non riusciamo a insegnare e il parco ci è sembrata una validissima alternativa per far vedere che c’è una grande voglia di uscire e di riprendere le proprie attività. Ovviamente nel rispetto delle regole".
"Tanti di questi bellissimi ballerini, che sono anche attori e cantanti, che lavorano nel musical e nelle compagnie di balletto, hanno deciso di raccogliere il nostro invito a venire qui ad allenarsi e a continuare a ballare, per far vedere che in un modo o nell’altro ce la possiamo fare. L’importante è non chiudersi completamente e stare in mezzo agli altri", conclude il direttore artistico.

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