Trenord, oggi sciopero di 23 ore: treni a rischio

Lombardia
Foto di Archivio (ANSA)

"Tra le 9 e le 17 di oggi sono circolati solo 43 treni regionali in tutta la Lombardia", sostiene il segretario regionale dell'Orsa Adriano Coscia, che cita i dati di Rete Ferroviaria Italiana

Ha fermato il 58% dei treni lo sciopero - che si concluderà alle 2 di domani mattina - indetto dal sindacato OR.S.A. per protestare contro l'accordo firmato da Trenord lo scorso luglio. Lo afferma Trenord che parla di 570 treni effettuati, pari al "42% del servizio ordinario", dall'inizio servizio alle 17. Per il sindacato invece "tra le 9 e le 17 di oggi sono circolati solo 43 treni regionali in tutta la Lombardia", sostiene il segretario regionale dell'OR.S.A. Adriano Coscia, che cita i dati di Rete Ferroviaria Italiana. Secondo Coscia "i 570 treni indicati da Trenord comprendono quelli garantiti nella prima fascia tra le 6 e le 9".

Fasce di garanzia e bus sostitutivi

Durante l’agitazione, sono garantiti i treni nelle fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Tuttavia, i convogli con arrivo a destinazione finale oltre le 9 e oltre le 21 potrebbero essere limitati o cancellati per l'intero percorso. Infine, è stato attivato un servizio di autobus sostitutivi senza fermate intermedie per le eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto e tra Malpensa Aeroporto e Stabio.

OR.S.A.: "Altissime adesioni"

Il sindacato OR.S.A. ha riferito che lo sciopero del personale Trenord sta incontrando "altissime adesioni", indice che i dipendenti “stanno dimostrando all'azienda che i problemi esistono e sono sentiti da tutti i lavoratori. Trenord e tutto il suo management - spiega la segreteria regionale - deve prendere atto che vanno affrontate e risolte le varie problematiche denunciate. L'azienda e tutti i suoi dirigenti - si legge - devono iniziare a rispettare il contratto di lavoro e gli accordi sindacali siglati in questi anni così come non può continuare a rimandare il rinnovo di un contratto scaduto ormai da 5 anni. I lavoratori di Trenord - conclude l'OR.S.A. - stanno scioperando per il proprio futuro e rivendicano, come già fatto negli ultimi 4 scioperi, il miglioramento della propria vita lavorativa, sia in termini normativi che economici, al pari del perfezionamento del servizio ferroviario che in Lombardia deve essere eccellente”.

"Abbiamo paralizzato la Lombardia"

In serata, tramite un nuovo comunicato, il sindacato ha riferito che il quinto sciopero dei lavoratori Trenord “ha confermato l'alta adesione dei lavoratori, intorno al 70%, che ha paralizzato la Lombardia al di fuori delle fasce garantite per Legge (6-9 e 18-21). Dalle nostre verifiche - ha aggiunto il segretario Coscia - dalle 9.01 alle 17 hanno viaggiato solo 43 treni di Trenord e ci stupiscono le fuorvianti comunicazioni di Trenord che indicano in 570 il numero dei treni circolanti". Poi, è tornato all’attacco dell’azienda: "L’OR.S.A. rappresenta circa il 30% dei 2.700 lavoratori sindacalizzati, risultando il primo sindacato nel personale mobile e il secondo nell’azienda. Sminuire i dati delle adesioni allo sciopero, che ha visto la partecipazione anche di tantissimi lavoratori non iscritti all'OR.S.A. significa minimizzare le ragioni per cui i lavoratori da tempo protestano e significa non avere consapevolezza di quanto malessere sia presente in azienda".
Infine, in relazione al premio di produttività, all'origine della protesta odierna: "Siamo stanchi di leggere che l'azienda abbia riconosciuto ai lavoratori con i recenti accordi la significativa cifra di 13 milioni, che non pareggia nemmeno le perdite economiche”. La cifra avrebbe dovuto essere di "oltre 27milioni di euro".

Le cifre secondo Trenord

"Il personale di bordo in turno - si legge in una nota di Trenord - contava 1.081 capitreno e macchinisti. Allo sciopero hanno aderito 152 persone, ovvero il 14%". Secondo l'azienda "la narrazione epica di OR.S.A. è solo una litania di menzogne, una scarsissima adesione che, considerando la complessità dei turni ferroviari, serve solo a provocare grandi disagi alle persone, all'ambiente e all'azienda". "Trenord - prosegue l'azienda - continua a lavorare con tutte le altre sigle sindacali, con cui ha già siglato 3 accordi storici che valgono oltre 13 milioni di euro per i lavoratori e che preludono l'apertura dalle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro". "OR.S.A. - conclude la nota - pur rappresentando poco più del 14% del totale del personale, ha scelto invece un atteggiamento conflittuale rinunciando a relazioni industriali reciprocamente positive, non rinunciando, d'altra parte, ai benefici degli accordi sottoscritti dagli altri sindacati".

Le motivazioni dello sciopero

OR.S.A. ha spiegato che alla base dello sciopero c’è il permanere delle "problematiche evidenziate nelle procedure di raffreddamento", oggetto di un incontro in data 5 dicembre 2019, conclusosi con esito negativo. Per questo motivo, il sindacato ha deciso di indire la quinta agitazione del personale dipendente da Trenord da maggio 2019.

La replica di Trenord

Non si è fatta attendere la risposta di Trenord. "Il mese scorso - fa sapere l’azienda - l'associazione sindacale sostenne di avere scioperato di domenica senza fasce di garanzie per tutelare i pendolari. Ora, contraddicendosi, scioperano al rientro delle festività natalizie solo per causare significativi disagi alla mobilità quando riprende l'attività lavorativa di migliaia di pendolari che quotidianamente viaggiano sui nostri treni".

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