Roma, padre e figlia di 9 mesi uccisi durante una rapina: ergastolo per il 38enne

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Il duplice omicidio avvenne nel 2012: durante una rapina Mustafà Betit sparò all'impazzata nel bar di cui la vittima era titolare. In braccio aveva la figlia, trapassata al cranio da uno dei proiettili esplosi

Assieme a un connazionale aveva messo in segno una serie di rapine in diversi esercizi commerciali della comunità cinese di Roma. Nel corso di una di queste, però, un uomo fu ucciso assieme alla figlioletta che aveva in braccio, di soli 9 mesi, per rubare i 16mila euro d'incasso dell'attività commerciale della vittima. Per questi fatti, Mustafà Betit, marocchino di 38 anni, è stato condannato all'ergastolo con isolamento diurno per un anno.

La condanna

È stata quindi confermata la sentenza già emessa in primo grado (l'ergastolo con isolamento diurno), solo che oggi, giovedì 28 febbraio, la Corte d'Assise d'Appello ha determinato la pena del carcere a vita per ognuno dei due omicidi contestati, e di 14 anni di reclusione per le ulteriori contestazioni di duplice rapina aggravata, duplici lesioni personali aggravate, detenzione e ricettazioni di armi. 

La rapina

Il duplice omicidio avvenne la sera del 4 gennaio 2012, quando, chiuso il bar, i due coniugi cinesi titolari Zohu Zheng e Zhenh Li Yan furono aggrediti da due persone: Betit e un suo connazionale, che successivamente si suicidò. Zohu Zheng fu colpito in pieno petto, e uno dei proiettili, prima di colpire l'uomo, trapassò il cranio della figlioletta di nove mesi, tenuta in braccio. Il fatto delittuoso fu messo in correlazione con altre rapine aggravate e con due episodi di lesioni. 

La condanna in appello

Betit, che sin da subito si era dato alla latitanza, nascondendosi prima in Sud Italia e poi in Francia, fu condannato all'ergastolo con isolamento diurno. Oggi in appello la condanna ufficiale è stata quella di due ergastoli per il duplice omicidio e 14 anni di reclusione per le altre imputazioni. Agli effetti di legge, la condanna pronunciata è stata quella dell'ergastolo con isolamento diurno per un anno.

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