I CONSIGLI DI LETTURA Proseguono sul nostro account Instagram le chiacchierate sui libri. Lo scrittore spagnolo torna in libreria con "Terra alta" (Guanda), un romanzo decisamente diverso dai suoi precedenti con protagonista un poliziotto
"Correvo il pericolo di ripetermi, un pericolo terribile per uno scrittore: il rischio, infatti, è che sarei potuto diventare un imitatore di me stesso". Così lo scrittore spagnolo Javier Cercas racconta sull'account Instagram di Sky Tg24 la nascita di "Terra Alta", il suo nuovo romanzo arrivato da qualche giorno in libreria per Guanda. Un giallo decisamente diverso dagli spartiti finora solcati dall'autore dei "Soldati di Salamina" e di "Anatomia di un istante".
Il potere concreto della letteratura
Il protagonista è Melchor Marín: Cercas lo presenta all'inizio come un poliziotto alle prese con un brutale doppio omicidio; il suo racconto ci svela però presto un agente decisamente diverso dal solito stereotipo con pistola e distintivo. Figlio di una prostituta, ex collaboratore di una banda criminale, un passato (ignorato ai più) nelle patrie galere. Ed è proprio in quelle galere che, grazie ai libri, la vita di Melchor a un certo punto si riscatta totalmente. "La letteratura non cambia il mondo, cambia la nostra percezione del mondo", dice Cercas, aggiungendo come "un romanzo è una partitura, e spetta al lettore interpretarlo".
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Elogio del giallo, "facile da leggere ma difficile da capire"
Cercas racconta poi come "la grande superstizione letteraria del nostro tempo stia nel fatto che la letteratura popolare non possa essere buona". Un'assurdità, spiega, ampiamente smentita da secoli di storia: "Questa sciocchezza circola da relativamente poco tempo, e cioè dalla fine dell'Ottocento. Eppure quasi nessuno ricorda quanto Shakespeare a suo tempo sia stato popolare e quanto il Don Chischiotte sia stato un bestseller. Attenzione - precisa - non dico che soltanto la letteratura popolare sia buona ma solo che non c'è alcuna contraddizione tra la letteratura popolare e la buona letteratura". Di qui alla nascita di questo romanzo il passo è più breve di quanto si possa immaginare: "Una delle cose che mi piace dei gialli è proprio questa: la loro umiltà. Sono facili da leggere e difficile da capire".